Referendum giustizia. La vera storia … di Sergio Pizzolante

Leggendo i giornali e guardando la televisione non è possibile capire il vero significato, la vera posta in gioco, del referendum.
La disinformazione regna sovrana.
Perché?
Per ignoranza, per un terzo.
Perché in malafede, per due terzi.
La stampa, le televisioni, i Talk, sono stati e sono complici dello sfascio della giustizia.
E della democrazia.
Giornalisti e magistrati fanno la stessa carriera.
Sono colleghi. Soci.
Sono un potere integrato.
Sono il terzo e il quarto potere, da 30 anni alleati per la demolizione della “politica”, dei “parlamenti”, dei governi.
Hanno talmente combattuto, con ogni mezzo, i “potenti”, sino a demolirli, ridurli in stato servile, sino ad arrivare ad essere più potenti dei potenti.
Un potere assoluto.
Al quale non rinunciano, giornalisti( non tutti) e magistrati( le correnti soprattutto).
Potere che si regge su tre gambe: la Procura che accusa, la stampa che amplifica le accuse, la “politica” che esegue.
Silenzio stampa quindi sui referendum.
Muti sono.
E se però parlano, quando parlano, fanno più danno.
Sminuzzano, disquisiscono sui punti e le virgole.
Non serve a nulla. Anzi serve ad annullare i referendum disincentivando il voto.
Non si vota sui punti e sulle virgole.
Il voto è fatto politico non burocratico.
Vogliamo che il Paese sia ancora governato da Procure e Talk show?
Da Giletti e Di Matteo? Da Floris e Davigo?
Da Travaglio?
Allora votiamo No!
Vogliamo dire no a questa mostruosità, che non è più, solo, malagiustizia, perché è diventata malademocrazia?
Allora votiamo si.
I referendum servono a questo.
Non a fare le riforme con dei tagliuzzamenti delle leggi.
Ma a costringere il Parlamento a farle le riforme.
In una direzione.
La Severino va abolita non perché sia tutta sbagliata.
Ma perché contiene norme( l’incandidabilita dalla prima condanna e l’introduzione del traffico di influenza) che sono state create per sottomettere politica, parlamenti, governi, sindaci, alle procure.
E allo spettacolo dei Talk Show.
La carcerazione preventiva va cambiata perché è lo strumento attraverso il quale il Pm evoca a se il potere di vita o di morte di una persona, di una azienda, di un partito, di un sindaco, di un Ministro, sottraendolo allo stesso giudice terzo.
È il potere di terrorizzare i “potenti”per diventare più potenti dei potenti.
Si deve intervenire sulla elezione del Csm, il regno delle correnti, non perché il quesito risolva. Ma perché deve essere chiaro verso quale soluzione andare.
Ect ect.
Questo è!
Se invece volete che tutto rimanga così, votate no.
Sergio Pizzolante