UN REFERENDUM INUTILE IN QUESTO MOMENTO DOVE L’OFFERTA IN AREE INDUSTRIALE SUPERA LA RICHIESTA.
Si è finalmente celebrato il referendum . Come previsto hanno vinto i SI con un buon margine sopra il quorum , anche perché l’esperienza di referendum antichi , faceva intendere che i NO non sarebbero andati a votare. Infatti solo un migliaio di questi si sono recati alle urne nonostante la certezza di soccombere alle falangi di chi voleva abolire la legge che prevedeva la vendita dei terreni industriali dello Stato, che per questo hanno ottenuto ben 12500 voti. Un referendum che è costato tanto alle magre casse dello Stato e che sicuramente , a parte l’aspetto politico che gli daranno i politici, perché il lupo perde il pelo ma non il vizio, serve a ben poco in questo periodo di vacche magre . Servirà praticamente a poco poiché in questo periodo di crisi soprattutto nel settore industriale, e con la disponibilità di tanti capannoni liberi e svuotati , a nessuno passerà per la testa di acquistare terreni dallo Stato per costruirne dei nuovi. Meglio acquistare sotto costo ciò che il mercato offre in grande quantità messa a disposizione dopo la guerra dei Tremonti contro la nostra economia Per cui tempo perso , denaro gettato al vento dallo Stato che lo avrebbe potuto impegnare meglio, ma grande soddisfazione per i vincitori , per il Comitato Promotore e per quei politici che ne trarranno fantastiche “circonlocuzioni” politiche sperando in un eventuale avvicendamento sulle poltrone di Palazzo ( aspetta e spera) . Nel contempo delusione ed amarezza per il Governo , Patto per San Marino, a parte coloro che di recente lo hanno lasciato , che vede abrogata una legge cui credeva e che faticosamente ha fatto approvare in C.G.G solo pochi mesi fa . Per cui :Viva il referendum, Viva la Democrazia ! Sempre chè se ne tenga conto del risultato e non si faccia come quello…..beeeeh lasciamo perdere !
Paolo Forcellini direttore de lo Stradone.