ROMA – “Renzi ha una paura fottuta del voto del 4 dicembre. Si comporta come una scrofa ferita che attacca chiunque veda. Ormai non argomenta, si dedica all’insulto gratuito e alla menzogna sistematica”. Così il M5s sul blog di Beppe Grillo, mettendo nel mirino anche il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano. La riforma costituzionale, è l’accusa, “è scritta dalla casta per la casta sostenuta dalla casta. Do you remember Napolitano? La riforma è la sua e lui è in Parlamento dal 1953. Tutto si può dire di Napolitano ma che lui sia contro la Casta va al di là di ogni immaginazione”.
Renzi replica da Livorno, durante un’iniziativa per il Sì: “Ora Grillo ha detto che siamo una scrofa ferita. Se eravamo una scrofa sana cambiava qualcosa per lui? Quando ci dice serial killer, rispondiamo: bene, superiamo il Cnel, il bicameralismo paritario. Quando ci dice scrofa ferita prima si chiama il veterinario poi si dice: bene, il Cnel, il bicameralismo… Perché sulla scheda non c’è scritto volete essere una scrofa ferita Sì o No. Se dite No, non si cambia per sempre. Non fatevi fregare, leggete il quesito”. “Hanno bisogno di fare polemica e di attaccare tutti – aggiunge – altrimenti nel merito non sanno cosa dire, perchè se si entra nel merito non c’è discussione: se entrano nel merito votano sì anche loro”,
Lo stesso Renzi aveva praticamente anticipato la sua risposta commentando a Piombino l’uscita di Grillo sui “serial killer”. “Ieri c’è stata l’ennesima polemica, oggi quelli del No dicono che se perdono faranno ricorso. Noi non faremo ricorsi e controricorsi, faremo una battaglia con il sorriso e parliamo del merito. Loro hanno paura di parlare del merito perché se si capisce che la domanda è sul rendere il Paese più semplice non ce n’è per nessuno. Il tentativo è di buttarla in rissa, la nostra reazione è calma e gesso, sorrisi e tranquillità”.
Il ricorso è quello annunciato dal fronte del No se al referendum costituzionale del 4 dicembre dovesse vincere il Sì grazie al voto decisivo degli italiani all’estero. E’ il costituzionalista Alessandro Pace, presidente del Comitato per il No, ad annunciare l’ipotesi di impugnare il risultato della consultazione in una conferenza all’associazione stampa estera: “Se il voto dei cittadini italiani all’estero dovesse rivelarsi determinante per la vittoria del Sì – afferma – allora impugneremo questa consultazione davanti all’ufficio centrale del referendum, che è un organo giurisdizionale, e si andrebbe davanti alla Corte Costituzionale”.
Renzi risponde da Piombino nel corso di un incontro per il Sì:
“La buttano in caciara perché non sono sicuri di vincere”, aggiunge il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni.
Dopo il ricorso all’Agcom contro il termine “accozzaglia” usato dal premier per indicare gli avversari del ddl Boschi, il comitato del No lancia dunque un nuovo attacco in vista della manifestazione nazionale dei contrari alla riforma prevista per il 27 novembre a Roma: “Il voto è personale, libero e segreto – continua Pace – Il modo con cui si vota all’estero non garantisce la segretezza, visto che la scheda arriva con una busta e l’esperienza ha già dimostrato che questa può essere manipolata”. E conclude: “Il ricorso deciso collegialmente è una nostra ulteriore risorsa”.
La riforma Boschi è “eversiva della Costituzione”, aggiunge ancora Pace, sostenendo che “manda all’aria la struttura” della Carta e “qualora il 4 dicembre i cittadini dovessero confermare la legge Boschi avremmo un’altra Costituzione, verrebbe radicalmente modificata la forma di governo”. Sono 704 i comitati per il No che operano sul territorio, 100 quelli formati dagli studenti e 35 comitati per il No all’estero.
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