Referendum sulla giustizia Sarà la fine di una( brutta) epoca … di Sergio Pizzolante

Panebianco coglie, sul Corriere, l’essenza dei referendum radicali.
Sarà la fine di un’epoca.
Cambiare il Csm, che è diventato succursale dell’Anm, l’associazione delle correnti della magistratura, che domina i meccanismi di selezione degli incarichi su base politica e’ una rivoluzione.
Merito.
A favore del merito dei magistrati che meritano.
Definire la responsabilità dei magistrati, la responsabilità civile diretta, corrisponde a rovesciare il meccanismo che definisce la irresponsabile di fare qualsiasi cosa, di prendere qualsiasi decisione, senza la responsabilità di fare il giusto.
Giustizia.
Limitare la carcerazione preventiva, significa non tenere in galera innocenti, non ridurre la giustizia ad esercizio di potere, abnorme ed ingiusto, dell’accusa che con la complicità della stampa, della gogna, diventa “diritto” di distruggere preventivamente la vita delle persone. Delle imprese. E delle istituzioni elette. Della democrazia.
Sentenza anticipata.
Abolire la Severino significa abbattere i meccanismi di ineleggibilità e di restrizione brutale dell’influenza della politica democratica a favore della politica giudiziaria.
Significa abolire l’abolizione dell’attività politica.
Bene. Tutto questo, con i referendum, torna nella disponibilità degli italiani.
Possono decidere.
Fra la democrazia con i difetti della democrazia e l’idea, la pratica, di chi considera la democrazia un difetto.
Possiamo tornare ad essere un paese civile.
Gli stolti dicono: ma c’è anche la Lega.
Ah, agli stolti dico: perché non ci siete voi?
Per questi obiettivi, vitali, io viaggio con chiunque.
Sono più gravi le assenze.
Può cambiare tutto.
La politica, i partiti, le alleanze, la giustizia, la democrazia, la stampa.
Tutto.
Avanti.
Sergio Pizzolante