Chi non aveva i soldi per pagare la droga lasciava a garanzia del credito preziosi e capi di marca, di cui rientrava in possesso dopo aver saldato il suo debito. Era il meccanismo che funzionava come un “banco dei pegni” ideato da due spacciatori marocchini, arrestati ieri dai Carabinieri di Reggio Emilia in via Veneri, nel quartiere di Santa Croce vicino alla stazione. A Abdellahk El Jaddani e Mohammed El Boug, questi i nomi dei pusher, i militari sono risaliti al termine di un”indagine mirata al contrasto dello spaccio proprio nel quartiere di Santa Croce dove, stando anche alle segnalazioni di alcuni cittadini, nelle aree verdi in prossimita” di via Veneri c”era un possibile giro di droga. Ieri pomeriggio la svolta con il controllo di un giovane italiano seduto su una panchina sorpreso ad assumere cocaina. Dalle chiamate partite dal cellullare del giovane i Carabinieri sono arrivati agli spacciatori perquisendo, nel tardo pomeriggio di ieri, la loro abitazione in via Veneri. Sono stati cosi” sequestrati alcuni grammi di cocaina, un bilancino di precisione, 500 euro ritenuti provento dello spaccio (considerato anche che i due clandestini non lavorano) e cinque telefoni cellulari ritenuti il tramite per i contatti con i clienti. Su uno dei telefoni, infatti, continuavano ad arrivare decine e decine di telefonate di potenziali clienti- ora in corso di identificazione- che riagganciavano non appena i Carabinieri rispondevano. Uno dei due arrestati, Mohammed El Boug, era stato espulso dall”Italia e rimpatriato in Marocco nel maggio del 2015. (Cai/ Dire)
