Reggio Emilia. Aggredita e resa schiava dal marito-padrone

Domestic Violence

Ferita ai polsi con un coccio di vetro, picchiata per l’ennesima volta, non ha più resistito alle angherie del marito-padrone ed è fuggita dai vicini. Ha poi chiamato i carabinieri, nella speranza che l’incubo possa ora avere fine dopo anni di sofferenza. È la terribile storia di una 47enne di un comune alle porte di Reggio Emilia che l’altro ieri ha subito l’ennesima aggressione da parte del consorte, un operaio di 55 anni che è stato denunciato per lesioni e maltrattamenti. Per lunghissimo tempo la donna ha subito vessazioni, insulti e violenze da parte del marito che già nel 2006, dopo averla brutalmente pestata, aveva cercato di colpirla con un coltello da cucina. Ogni occasione per il consorte era buona – come hanno ricostruito i carabinieri dell’Arma di Castelnovo Monti, intervenuti in soccorso della donna – per renderle la vita impossibile: aveva rotto la lavatrice per farle lavare i panni a mano con l’acqua fredda, poi con la scusa di dover risparmiare aveva smontato le lampadine lasciandola al buio, impedendole anche di aver una vita sociale. Tanto che la 47enne, di fatto, non aveva amiche. L’uomo poi non ha esitato in tutti questi anni a offendere, minacciare e pestare la moglie.
PROPRIO l’altra mattina, l’ennesimo litigio che ha visto l’uomo manifestare la sua violenza picchiando la moglie a calci e pugni. Non bastasse questo, il terribile ferimento con un bicchiere rotto e, a quanto risulta, anche un tentativo di strangolamento. Davvero troppo per la 47enne, che è riuscita a divincolarsi dal marito e ha poi raggiunto i vicini urlando il suo dolore e la sua disperazione. I militari dell’Arma intervenuti poco dopo hanno notato la donna in strada con i polsi sanguinanti e dolorante in tutte le parti del corpo per le botte ricevute. Hanno provato a tranquillizzarla e a consolarla. La vittima dell’aggressione è stata portata all’ospedale dove è stata medicata. La prognosi è di otto giorni per un trauma cranico commotivo, abrasioni al polso ed ecchimosi alla base del collo. Nei confronti del marito violento, oltre alla denuncia, è scattata la misura dell’allontanamento d’urgenza dalla casa familiare. Quella dove per anni aveva dettato legge, condannando la moglie a un silenzioso inferno privato. Il Resto del Carlino