Nella storica cornice della Sala del Tricolore, Reggio Emilia ha celebrato un momento significativo riconoscendo Julian Assange come cittadino onorario. Questo evento, culminato il pomeriggio del 18 settembre, è il risultato di una maturazione politica che ha visto il Consiglio comunale, non senza divergenze, deliberare a favore dell’assegnazione di questo onore al noto giornalista australiano.
L’iniziativa, partita dal gruppo locale “Movimento Free Assange Reggio Emilia”, ha preso forma dopo la presentazione di una mozione popolare in febbraio, supportata da oltre 1.200 cittadini. La mozione enfatizzava il ruolo di Assange come “Colpevole di verità”, mettendo in luce il suo impegno nel giornalismo.
Durante la cerimonia, il sindaco Luca Vecchi ha elogiato Assange come un “icona della libertà di stampa e di espressione a livello globale”. Ha sottolineato l’importanza di WikiLeaks, il progetto di Assange, nel portare alla luce violazioni dei diritti umani, crimini di guerra e infrazioni di accordi internazionali. Stella Moris, moglie di Assange, ha ricevuto la pergamena di riconoscimento. Moris ha condiviso come Assange, pur in detenzione, continui a resistere all’oppressione. Ha raccontato di come Assange, costretto a trascorrere la maggior parte del tempo in cella, abbia rinunciato al suo letto per tenere i suoi libri, considerati da lui come amici e comunità.
La giornalista Stefania Maurizi ha poi preso la parola, evidenziando come Assange sia stato bersaglio di una campagna di diffamazione intensa, che ha minato la sua immagine pubblica e l’empatia delle istituzioni verso di lui. Ha riconosciuto il suo lavoro come un atto rivoluzionario che ha offerto uno sguardo raro sul funzionamento dei poteri segreti e degli apparati statali.