Nel bicentenario della nascita avvenuta il 21 marzo 1817 la città di Reggio commemora la figura di Pietro Manodori. “Ritornare al suo spirito di iniziativa”. Queste le parole di un’altra figlia della montagna Cinzia Rubertelli, la “donna civica”, candidato Sindaco alle elezioni comunali del 25 maggio 2014, Capogruppo di Alleanza Civica Grande Reggio-Lista Magenta nel Consiglio Comunale, Presidente della Commissione Consiliare di Controllo e Garanzia.
Sono davvero tante le similitudini tra Manodori e Rubertelli. Dalle comune radici montane, all’impegno politico, al sostegno delle collettività nel mondo dell’associazionismo. Manodori è stato Sindaco dal 1860 al 1872, fondatore e Presidente della Cassa di Risparmio, Presidente del Monte di Pietà e della Casa di Carità, socio fondatore della Croce Rossa. Una visione civile della società dove l’economia è un veicolo di rilancio del territorio.
Rubertelli ricorda che istituì l’asilo di infanzia a lui intitolato che accolse i bambini poveri che rischiavano di morire per fame e malattie e acui venne impartita un’istruzione e un’educazione di base. “Un’azione coraggiosa di solidarietà che divenne occasione di riscatto sociale”. Un personaggio che manca oggi secondo l’esponente civica che sottolinea il contributo di Manodori allo sviluppo cittadino in tutte le sue forme infrastrutturale, commerciale, culturale. Dalla selciatura delle strade, all’incanalamento del fiume Secchia nel canale Tresinaro, al mercato bestiame, all’acquisto del Casino dell’Ariosto con spettacoli teatrali di rilievo.
Soprattutto separò nell’attività bancaria la ricerca del naturale profitto dalla beneficenza e dal sostegno ai progetti della comunità. “Questo è il suo messaggio più importante, forse il suo testamento per noi posteri”. Così Rubertelli sintetizza una vita di un uomo al servizio del prossimo.
Salvatore Occhiuto