REGGIO EMILIA. FOTOGRAFIA EUROPEA 2017 I VINCITORI DELLA CATEGORIA GIOVANI

dal sito del Comune

Il progetto, dedicato alla fotografia emergente under 35, ha visto l’adesione di centoquarantacinque candidati da tutta Italia per Giovane Fotografia Italiana. Ecco i nomi dei sette vincitori selezionati da Daniele De Luigi, Carine Dolek  e Michael Weir per il progetto Loop. I giovani fotografi avranno l’opportunità di esporre le loro opere nella sede dei Musei Civici di Reggio Emilia in occasione del Festival Fotografia Europea 2017.

Anche quest’anno la call di Giovane Fotografia Italiana, promossa dal Comune di Reggio Emilia e dall’associazione GAI-Giovani artisti italiani, si è chiusa con una forte partecipazione di giovani fotografi emergenti. Sono state centoquarantacinque le candidature pervenute da tutta Italia per poter partecipare alla quinta edizione dell’esposizione riservata ad artisti e fotografi under 35 e inclusa nel cicruito ufficiale di Festival Fotografia Europea 2017 dedicata al tema Mappe del tempo, memoria, archivi, futuro (5 maggio – 9 luglio 2017).

In questi giorni la giuria internazionale, composta da Daniele De Luigi, Carine Dolek e Michael Weir ha scelto e decretato i sette progetti vincitori. Loop, che dall’inglese significa circuito, è il tema attorno al quale ruota la quinta edizione di Giovane Fotografia italiana. I progetti selezionati ne analizzano diverse sfaccettature.

L’ordine delle cose, Giorgio De Vecchi (Belluno, 1986) propone una sequenza di immagini che portano a comprendere il peso e l’importanza dell’archiviazione e del suo utilizzo.

Maria Paolini (Cesena, 1987), invece, con il progetto In secondo luogo affronta metaforicamente il tema dell’archiviazione, proponendo narrazioni di vite interrotte.

Francesco Levy (Livorno, 1990) si presenta a Giovane Fotografia Italiana con il progetto Azimuth of Celestial Bodies e, come in un viaggio, racconta le storie e le persone che hanno formato il suo nucleo familiare.

Paolo Ciregia (Massa Carrara, 1987) con il suo progetto Exeresi ha rielaborato il linguaggio tipico della propaganda bellica, intervenendo su foto di giornali propagandistici indistintamente nazisti, fascisti e comunisti, stravolgendone il messaggio artefatto oppure facendo semplicemente emergere la crudezza di elementi già presenti.

Alba Zari (Trieste, 1987), nata a Bankok, si racconta personalmente nel suo progetto The Y, offrendo le prove delle sue ricerche volte alla scoperta della vera identità di suo padre.

Essenziale e minimalista è invece il progetto Os Argonautas Marco Maria Zanin (Padova, 1983) che con le sue foto desidera ricomporre i resti della memoria che lega due Paesi: San Paolo del Brasile e Italia. I protagonisti di questa indagine sono quegli ‘ultimi’, contadini e artigiani i quali, come unica alternativa alla miseria, hanno dovuto lasciare le loro terre.

Ultimo ma non per importanza è il progetto La pregunta de sus ojos di Claudia Petraroli (Teramo, 1987) che nasce dalla credenza relativa all’apparizione di Nostra Signora di Guadalupe (Messico, 1531).