“Oggi non rifarei un buco in mezzo al centro della città”. Così si espresse il Sindaco di Reggio Luca Vecchi in un’intervista al Resto del Carlino nel settembre 2015 in relazione al Park Vittoria. Un ambizioso e innovativo progetto ereditato dall’amministrazione comunale precedente capeggiata dall’attuale Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio.
A prescindere dalle legittime considerazioni politiche su cui il sottoscritto non deve assolutamente entrare in merito, occorre analizzare la situazione da un presupposto di carattere generale. Un’opera che si poteva forse anche realizzare, ma non nelle modalità e nei tempi che hanno sottratto la piazza centrale alla fruibilità dei cittadini per quasi tre anni.
L’idea di base di trasferire il parcheggio a cielo aperto al livello sotterraneo allo scopo di lasciare la piazza libera per eventi e iniziative era indubbiamente condivisibile. La natura del parcheggio, neanche a pagamento, bensì con acquisto dei garage ad elevati prezzi di mercato ha ovviamente deviato dall’intenzione di partenza.
Un cantiere caratterizzato da una serie di problematiche senza fine lo stagno, il ritrovamento dei reperti archeologici di epoca romana, le zanzare dell’estate 2015, il pericolo di sprofondamento dell’area sovrastante, infine dopo l’inaugurazione le inadempienze subito corrette alle vigenti normative antincendio, la questione dell’accesso a rischio di multa che dovrà necessariamente imporre una riconfigurazione della ztl (zona traffico limitato) di Viale Allegri.
Ai posteri l’ardua sentenza sul Park Vittoria.
Salvatore Occhiuto