Le strade della perversione sono infinite e scorrono anche su internet. Anzi la potenza del web centuplica un qualcosa che proiettato nell’universo globale della rete libera gli istinti più repressi e scatena le fantasie e i commenti più impensabili.
“Come dorme la mia dolce metà? Cosa ne dite?. Questo il gruppo su facebook in cui venivano postate e commentate foto intime di donne riprese durante il momento più indifeso e intimo della giornata. Mogli, fidanzate, amanti, avventure di una notte immortalate mentre dormivano convinte che l’uomo a cui avevano rivolto le loro attenzioni mai avrebbe commesso tale azione.
Protagonista, promotore, pervertito della situazione un libero professionista di Reggio che non si è incredibilmente mascherato dietro un nickname, come si usa sulla rete, ma ha addirittura svelato la propria identità senza minimo pudore e manifesta preoccupazione.
Un uomo estasiato dalla vasta partecipazione al sondaggio lanciato sul web. Una sequela di frasi volgari e elucubrazioni a sfondo sessuale che, oltre a violare la privacy, trasformano ancora una volta la donna in oggetto della bramosia maschile che degenera poi nella diffusioni di foto tramite i social e whatsapp.
Un repertorio già constatato nella vicenda di Tiziana Cantone. Perchè anche in questo gruppo ci si scambia le foto, ci si vendica di amori finiti o respinti divulgando scatti intimi e messaggi audio personali, ci si insulta grazie alla forza del gruppo di followers (seguaci) amici. Una vetrina mediatica che si trasforma in una gogna tecnologica che può distruggere una vita. Sono rare le denunce alla polizia postale e i gruppi spariscono e si riattivano a velocità fotonica. Resta il degrado di una società che si esalta nell’umiliare il prossimo nella ricerca della popolarità nel mondo virtuale.
Salvatore Occhiuto