La giornata mondiale dell’autismo voluta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che dal 2007 viene celebrata il 2 aprile in tutto il mondo. Una giornata in cui si può e si deve parlare di Autismo: nasce infatti allo scopo di fornire una corretta informazione relativamente a questo disturbo. Una giornata finalizzata all’informazione e sensibilizzazione della società e alla valorizzazione dell’impegno quotidiano, degli operatori medici, psicologi, terapisti della riabilitazione, logopedisti, insegnanti, educatori che aiutano i bambini ed i ragazzi ad acquisire maggiori abilità socio comunicative, maggiori capacità di relazione, formando al tempo stesso i genitori ad affrontare efficacemente la grande sfida che questa patologia presenta.
L’autismo è diverso da ogni altra disabilità, e le caratteristiche stesse dell’autismo causano una ulteriore condizione di stress per i genitori e rendono estremamente problematica la vita di tutta la famiglia. Le famiglie che vengono lasciate sole ad affrontare il difficile compito di allevare un bambino affetto da autismo vanno ben presto incontro alla disperazione ed allo sfinimento causati dagli equivoci sulla natura dell’autismo, dalla scarsa disponibilità di servizi specializzati e soprattutto dall’impossibilità di programmare il futuro del bambino.
Inoltre l’autismo perdura per tutta la vita. Ne consegue che le persone affette da autismo hanno bisogno per tutta l’esistenza di protezione e di livelli differenziati di aiuto, di una continuità di servizi specializzati e di opportunità di vita adulta indipendente dalla famiglia. A livello legislativo ricordiamo la legge 18 agosto 2015 n. 134 recante “disposizioni in materia di diagnosi, cura e abilitazione delle persone con disturbi dello spettro autistico e di assistenza alle famiglie, il comma 401 art. 1 istituisce un Fondo per la cura dei soggetti con disturbo dello spettro autistico. Con questa legge sicuramente le Istituzioni hanno dato un forte segnale di sostegno alle persone che soffrono di questo disturbo e alle loro famiglie, ma credo che ancora molto ci sia da fare in questo settore.
Maria Assunta Spadoni Segretario Provinciale del Movimento Femminile Udc