Reggio. Nel Pd ora volano stracci. Se ne va anche il segretario cittadino Mauro Vicini

Volano stracci in casa Pd: il segretario cittadino Mauro Vicini non rinnova la tessera e annuncia che parteciperà alla costituente di sinistra lanciata da Rossi e Speranza.
Vicini ha annunciato le sue dimissioni da segretario e ha ottenuto una risposta molto critica da parte dei suoi (ex) compagni di viaggio. «Il direttivo del circolo 4 di Reggio Emilia – si legge in una nota diffusa ieri – non condivide la scelta del segretario dimissionario Mauro Vicini; considera grave in un momento così difficile per il Paese contribuire alla frammentazione del quadro politico; auspica si possa costruire un clima di leale collaborazione nell’area di centro-sinistra; si attiverà da subito per la migliore riuscita del congresso del Pd, perché sia autentico, partecipato e democratico».

Il Direttivo del circolo ha indicato all’unanimità come figura organizzative reggenti Giorgio Campioli e Antonino Di Pietro, «in attesa del pronunciamento dei relativi organi di garanzia».
«Vivo questo passaggio con serenità – afferma Vicini – lo faccio per salvare una storia. Sono entrato nel Pci nel 1972, ma compio questa scelta con uno sguardo al futuro. Ho voluto mandare un segnale all’attuale maggioranza nel Pd perché se continuano così vanno a sbattere. In realtà non ho fatto che seguire tutta quella parte di popolo del Pd che già da tempo ha iniziato ad abbandonare il partito».

Con un lungo intervento su facebook, Vicini ha voluto chiarire la sua posizione: «Dopo l’esito delle elezioni del 2015, 2016 e del referendum costituzionale sarebbe stato ragionevole riflettere sugli esiti e delineare una azione tesa a recuperare, con l’azione di governo, consenso per le elezioni politiche nazionali».
«Mi aspettavo, senza successo – ha spiegato Vicini – uno sforzo responsabile teso a ricucire un percorso politico e congressuale che avrebbe consentito al Pd di presentarsi, ai prossimi appuntamenti elettorali, con maggiori possibilità di ottenere consenso, recuperando le difficoltà emerse sulle problematiche del lavoro, della scuola, delle politiche economiche e fiscali».

«Senza impegni legati ai ruoli di garanzia – ha concluso Vicini – mi sentirò libero di impegnarmi per partecipare alla costruzione di un nuovo soggetto politico, capace di recuperare consenso da chi non si ritrova più nel PD e di chi si è illuso per il voto al M5s, nei tempi e nelle modalità legate alle scelte nazionali di Enrico Rossi e Roberto Speranza». Il Resto del Carlino