“Era un evento di solidarietà”. Questa la spiegazione degli organizzatori del rave party bloccato dai carabinieri a Reggiolo nella notte tra sabato e domenica. “Ci restituiscano almeno le nostre attrezzature musicali”.
La rete dei social si schiera compatta in loro difesa, considerando che molti ravers erano giunti nell’ex capannone industriale di Reggiolo persino da Germania, Francia, Croazia. Lo scopo benefico era raccogliere fondi per i terremotati, anche se il denaro confiscato era esiguo e invece congrua la quantità di alcolici e oppiacei sequestrata.
Salvatore Occhiuto