I dati dicono che la zona gialla si avvicina. Compresi quelli delle terapie intensive. Ma che cosa cambierebbe passando da zona bianca a zona gialla? Valgono le stesse regole del super greenpass e del greenpass della zona bianca. Si aggiunge, per tutti, l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. Restano aperte anche le discoteche (ma solo per chi ha il green pass rafforzato). Inoltre, rispetto alla vecchia zona gialla, non ci saranno più i limiti di di orario per negozi, bar e ristoranti. Come detto crescono ancora rapidamente i nuovi casi Covid in Emilia-Romagna e, di conseguenza, la zona gialla si avvicina a grandi passi. L’Rt regionale è infatti salito a 1,35 e questo significa che “ci dobbiamo attendere la settimana prossima il 35% dei casi in più rispetto a questa”, come sottolinea direttore della Sanità pubblica in Regione Giuseppe Diegoli. “Tengono” per ora gli ospedali, dove la soglia «più pericolosa» per il passaggio in zona gialla è quella delle terapie intensive: con 69 ricoveri totali la saturazione è del 7,8%, non lontanissima dal limite del 10% fissato per il passaggio in giallo. Leggermente migliore la situazione nei reparti Covid, dove i pazienti sono 660 in regione: l’8,3% su una soglia del 15%. Diegoli, facendo il punto della situazione epidemiologica ieri mattina in commissione regionale, parla di una “crescita continuativa dell’incidenza”, sia pure con rilevanti differenze tra zona e zona. Tra i dati più alti i 259 casi per 100.000 abitanti nel territorio dell’Ausl Romagna e i 274 casi di Imola. Bologna viaggia sui 134 casi per 100.000 abitanti, mentre tra i dati più bassi in Emilia-Romagna c’è invece quello di Parma: 57 casi. “L’incidenza continua a crescere anche se non in modo esponenziale”, dice ancora Diegoli in commissione. L’attenuazione della curva si osserva anche in Romagna, con l’eccezione però di Rimini.
