Andrea Gnassi: “Il Governo continua a usare i 5 miliardi per l’Alta Velocità come un Bancomat e mette a serio rischio il Corridoio Adriatico, opera strategica per il turismo e i collegamenti con il mondo su cui Comuni e Regioni come Rimini e l’Emilia Romagna investono centinaia di milioni di euro. Si ritiri la norma che lo fa saltare”
“Con l’ennesimo colpo di mano, il Governo Meloni potrebbe tornare a colpire tutto l Asse Adriatico, la realizzazione dell’Alta Velocità e il progetto del Corridoio Adriatico. Per la realizzazione dell’Alta Velocità erano stati stanziati infatti 5 miliardi a partire dal 2022 fino al 2035. Anziché avviare l’iter, in modo fattuale, per la realizzazione dell’infrastruttura, il Governo Meloni usa quel fondo stanziato (dei 5 miliardi appunto ) come una sorta di Bancomat dove andare a prelevare ogni anno soldi per fare altre opere. Goccia a goccia, anno dopo anno si tolgono soldi e non si fa partire l’opera. Parole, promesse, evocazioni sulla necessità di dotare l’asse Adriatico dell’Alta Velocità ma poi contano i fatti e gli atti. L’ultima bozza del decreto ‘Economia’ proposto dal Governo infatti, prevedrebbe un ulteriore definanziamento di 150 milioni di euro dal fondo istituito per realizzare l’Alta Velocità adriatica, che verrebbero “scippati” per garantire altre opere come il completamento della diga foranea di Genova. Una decisione inaccettabile, che segue un’altra sottrazione di 600 milioni di euro già fatta dallo stesso esecutivo negli ultimi due anni. L’Alta Velocità e il Corridoio Adriatico rappresentano un’infrastruttura di mobilità fondamentale che farebbe uscire una parte del Paese da una sorta di esclusione da collegamenti adeguati, indispensabili e più veloci. Così il deputato Dem Andrea Gnassi, Ubaldo Pagano, Claudio Stefanazzi, Augusto Curti, Luciano D’Alfonso, Ouidad Bakkali, Debora Serracchiani, Nadia Romeo e Rachele Scarpa. Tutti rappresentanti parlamentari dei territori adriatici.
“Siamo di fronte a un disegno preciso, che mina alla radice ogni possibilità di riequilibrio infrastrutturale tra le aree del Paese. Il Corridoio Adriatico continua a essere il grande escluso della rete AV/AC italiana, con conseguenze gravissime per la mobilità, lo sviluppo economico e la coesione territoriale e per milioni di persone. Chiediamo al Governo di ritirare immediatamente questa norma e ripristinare tutte le risorse originariamente previste per il potenziamento infrastrutturale dell’Adriatico. L’Alta velocità sul versante orientale del Paese non è solo una questione di pari opportunità rispetto al resto d’Italia, ma un fattore di crescita potenziale ampiamente riconosciuto da chiunque” ancora gli esponenti dell’opposizione, prima della chiosa dell’onorevole Gnassi: “Rimini e la Romagna stanno investendo centinaia di milioni di euro sulle infrastrutture, le Fiere, gli aeroporti per connettersi con il mondo ed essere raggiungibili dai vari Paesi del Pianeta e l’Alta Velocità che il governo continua a penalizzare è strategica per il turismo e l’appetibilità del territorio. Come di tutto il corridoio che si affaccia sul nostro mare dal Veneto alla Puglia”.