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(ANSA) – BOLOGNA, 21 APR – In Emilia-Romagna occorre il
triplo dei lavoratori stranieri stagionali per l’agricoltura e
per il turismo rispetto a quelli assegnati dal decreto flussi
dal Governo. E’ la richiesta avanzata dal Patto per il lavoro e
per il clima, promosso dalla Regione Emilia-Romagna e costituito
da oltre 60 realtà rappresentative del sistema.
Il decreto flussi assegna all’Emilia-Romagna 2.095 persone.
Secondo la stima delle organizzazioni datoriali, la quota
soddisfa circa un quinto del fabbisogno di agricoltura e
turismo. In una regione dove il tasso di disoccupazione è al 5%
potrebbe essere difficile trovare i lavoratori necessari con la
stagione turistica e quella di raccolta ormai alle porte.
Il Patto ha inviato una richiesta al governo, con una lettera
ai ministri competenti, per aggiornare il decreto, nella quale
si esprime “preoccupazione anche in merito al rischio che
aumenti in modo sensibile lo sfruttamento di persone costrette a
vivere in clandestinità e, con esso, la pratica del lavoro nero
e del caporalato, a scapito del lavoro regolare” Il sistema
Emilia-Romagna, inoltre, chiede “lo scorrimento complessivo
delle liste dei lavoratori stranieri non stagionali, rispetto ai
quali – a seguito del click day dello scorso 27 marzo – le
imprese emiliano-romagnole hanno avanzato 5mila richieste”.
(ANSA).
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