Regolamento Consiliare, subito l’iter riformatore. Il consigliere Roger Zavoli di Unione per la Repubblica insiste nel chiederne l’immediato avvio .

zavoli“In crescita il fenomeno dei consiglieri indipendenti”.

La riforma del regolamento del Consiglio Grande e Generale e? uno degli argomenti piu? bizzarri e misteriosi nell’agenda politica sammarinese. Tutti ciclicamente ne parlano, i gruppi consiliari hanno mostrato volonta? di riformare la materia allestendo un tavolo di confronto, che numeri alla mano, si puo? considerare il piu? duraturo e numericamente impor- tante in termini di incontri svolti.

Nonostante tutto cio? in prossimita? del terzo anno di legislatura nessun atto legislativo e? stato ancora compiuto, ne avviato all’iter consiliare un progetto di legge.

Ci potrebbero essere molte spiegazioni sulle quali pero? non e? mia intenzione scendere, ne cercare responsabilita? della ancora mancata chiusura del processo di riforma.

Ritengo ci siano una molteplicita? di fattori di fronte ai quali penso la classe politica debba confrontarsi e darsi delle risposte.

In questo si deve considerare che la stragrande maggioranza dei componenti del Consiglio non svolge attivita? politica in termini professionali e la affianca a una professione con precisi impegni e obblighi. E’ normale condurre l’attivita? del Consiglio e delle commissioni consiliari senza una specifica programmazione annuale o almeno periodica?

E’ un fatto anomalo a fronte di come chi svolge lavoro dipendente o libero professionale sia normalmente abituato a pianificare le assenze dal lavoro. Invece manca una pianificazione continuativa degli impegni e degli appuntamenti istituzionali.

Vi e? un ruolo eminente del Congresso di Stato nella pianificazione delle sedute del Consiglio Grande e Generale e anche nello svolgimento delle Commissioni consiliari.

Inizia a provocare situazioni di criticita? l’abnorme attivita? legislativa condotta dal Congresso di Stato attraverso la decretazione, elemento che in alcuni casi lascia ai margini dell’attivita? legislativa del Consiglio chiamato a intervenire solo in sede di ratifica del disposto normativo.

Altro aspetto che inizia a porsi con evidenza e? anche il fenomeno dei consiglieri indipendenti, quasi il 10% del Consiglio e? composto da consiglieri indipendenti usciti dalle liste di origine e in alcuni casi dalle coalizioni con le quali si sono presentati dagli elettori.

Cio? che il legislatore ha voluto stabilire con la legge elettorale, programmi e coalizioni presentati prima delle elezioni, premio di maggioranza si sta lentamente sovvertendo negli accadimenti politici con inevitabili ricadute anche sul regolamento consiliare e sullo svolgimento dell’attivita? istituzionale.

Personalmente non ritengo che l’argomento riforma regolamento consiliare sia una priorita? della legislatura, si deve pero? con onesta? e senza ipocrisie decidere se si intende adeguare ai tempi e alle evoluzioni della politica oppure affidarsi al buon senso e applicare le norme vigenti che possano gia?, a mio parere, delle risposte.

UPR ha da tempo deciso unilateralmente di seguire un atteggiamento di equilibrio per l’uso dei tempi e possibilita? di intervento durante l’attivita? consiliare.

Abbiamo cercato di coniugare il nostro ruolo istituzionale di forza di opposizione con un utilizzo equilibrato dei tempi e delle possibi- lita? di intervenire consapevoli che non esistono leggi perfette se non c’e? buon senso e consapevolezza
di attraversare una fase molto complessa della vita economica e sociale del Paese.

L’opposizione deve avere spazi  e diritti per esercitare il proprio ruolo negli organismi istituzionali; il Governo e la maggioranza devono avere la possibilita? di esercitare il ruolo che gli elettori hanno affidato, evitando pero?, che il Consiglio diventi un semplice “votificio” in cui, con velocita? e zelo burocratico, i membri ratificano le decisioni assunte dall’esecutivo.

Esiste poi il tema del trattamento economico dei consiglieri con la diretta correlazione all’attivita? professionale svolta. Siamo forse l’unico parlamento del mondo che differenzia gli emolumenti percepiti dai membri del Consiglio fra dipendenti pubblici e altre tipologie di impiego o professione.

Anche questo aspetto e? un elemento obsoleto in ragione del quale da un lato si diminuisce il costo della politica con la decurtazione degli emolumenti e dei contributi alle forze politiche e dall’altro si aumenta il costo per le casse pubbliche se aumenta l’attivita? istituzionale dei soggetti che per prendervi parte usufruiscono di permessi istituzionali pagati.

Non per nulla questo argomento e? uno degli elementi su i quali non c’e? stato unita? di vedute nel tavolo di confronto fra i gruppi consiliari. Ritengo in sintesi sia necessario avviare l’iter legislativo del provvedimenti di riforma del regolamento consiliare.

Roger Zavoli