RENZI E IL RE NUDO … dell’avv. Massimiliano Annetta

 

La politica (con la minuscola) degli ultimi anni ha visto una radicale rottura delle forme della Politica (con la maiuscola): dal dialogo al monologo, dal processo all’editto, dalla rappresentanza all’immedesimazione, a voler filosofare dalla trascendenza all’immanenza.

Si tratta innegabilmente di un fenomeno globale, tuttavia questa politica post-moderna in Italia si è espressa nella sua forma perfetta. Non esiste da noi un leader che non sia, se si gratta la patina superficiale, populista.

Matteo Renzi si inserisce a pieno titolo in questo contesto e aggiunge di suo una invincibile ritrosia al confronto critico ed una notevole dose di burbanza. La prima caratteristica non me lo ha mai fatto particolarmente amare (coltivando io poca simpatia per gli uomini soli al comando, seconda solo alla autentica repulsione che riservo alle legioni di lacchè che solitamente li circondano nell’ora della gloria, salvo dissolversi un attimo dopo), la seconda – temo per lui in modo irreversibile – ha finito per renderlo detestabile alla maggioranza degli italiani.

Non mi sono, quindi, sorpreso per le reazioni, pure le più scomposte, seguite all’intervista al quotidiano Avvenire, nella quale il senatore di Scandicci ha auspicato una ripresa dell’attività economica.

Chi scrive, però, si picca – parafrasando Lev Tolstoj – di concentrarsi sul contenuto più che sull’intermediario e, così, un paio di domande semplici semplici continuano a fare capolino nella mia mente, non volendone sapere di farsi blandire da risposte rassicuranti.

In ordine sparso, quanto i pensieri che accompagnano la nostra attuale condizione di reclusi:

quando finirà l’emergenza sanitaria?

quanto manca alla bancarotta dell’Italia?

quanto manca alla personale bancarotta di milioni di italiani?

Ma, soprattutto, tu, sì proprio tu, che leggi:

quanto tempo ancora potrai permetterti di stare chiuso in casa senza lavorare (o, in alternativa, se sei al riparo di una pensione o dello zaloniano “posto fisso”, senza che chi lo fa abitualmente versi i tributi con i quali mensilmente lo Stato ti sostenta)?

Al netto di coloro che si illudono che si possa campare di assistenzialismo di Stato con i soldi del Monopoli, dovrete riconoscere che gli effetti letali del Coronavirus non sono, purtroppo, solo le morti. L’epidemia è, tragicamente, economica oltre che sanitaria. E ha proporzioni imponderabili.

Insomma, il Re è nudo. E di questo passo in braghe di tela finiremo tutti quanti. Renzi resta Renzi, ma il merito di aver squarciato la tela ipocrita dei vari #andratuttobene gli va pur riconosciuto.

 

Avv. Massimiliano Annetta