Renzi “tradito” dalle espressioni. L’ultimo discorso non era sincero

matteo renzi dimissionarioL’ultimo discorso di Renzi a poche ore dalla fine del referendum sulle riforme ha fatto in qualche il giro dei telegiornali.

Qualcuno lo ha elogiato per la “signorilità” con cui ha lasciato la poltrona da premier a seguito della sconfitta referendaria. Ha ricordato i suoi successi, ha assicurato che l’Italia è migliore di come l’ha trovata mille giorni fa e tante altre belle parole. Ma era sincero quando le diceva? Non del tutto (guarda il video).

Ieri Le Iene hanno intervistato il dottor Marco Pacori, psicologo psicoterapeuta specializzato in linguaggio del corpo. In sostanza studia cosa dice una persona senza farlo con le parole, ma con le espressioni facciali e la gestualità. Pacori ha così analizzato il video del discorso di Matteo Renzi, affermando che più di una volta non è stato sincero. Sia quando ha elogiato le sue riforme, sia quando ha parlato della monoranza Pd. “Il 97% di quello che trasmettiamo nella comunicazione è prodotto dal corpo”. Anche se non ce ne rendiamo conto.

Il tutto si basa su un sistema neuro-psicologico e dunque ha un fondamento scientifico. Non è matematica, ma sono ottimi indizi. Per esempio, quando Renzi ha detto che il risultato del referendum era “oltre tutte le attese”, si è toccato la giacca. Cosa significa? Era sotto tensione. Poi quando a parlato della campagna elettorale si è bagnato le labbra con la lingua, dimostrando senso di disagio. Nel corso del discorso Renzi ha chiuso le braccia, un comportamento non verbale che avrebbe tradito la sensazione di sentirsi tradito (dagli italiani e dalla minoranza Pd).

La parte più interessante, però, arriva verso la fine del discorso dell’ex premier. Per esempio quando ha detto “viva l’Italia che sceglie”, riferendosi all’alta affluenza alle urne. Quel “viva l’Italia” non era del tutto sincero. Il volto di Renzi, infatti, ha espresso disappunto. Invece quando ha parlato dei leader del No, pur rivolgendo loro i “complimenti”, arricciando il naso ha trasmesso disprezzo. “Tocca a chi ha vinto”, aveva detto Renzi, proporre una nuova legge elettorale. E nel farlo ha trattenuto un impercettibile sorriso che nessuno ha notato se non il dottor Pacori.

Ogni volta che parlava di elettori o compagni di partito esprimeva tensione, disturbo, disappunto. Anche parlando di Mattarella si è sfregato in naso, “dimostrando” di non apprezzarlo fino in fondo. Poi Renzi ha parlato delle sue politiche nei mille giorni di governo. Mentre diceva “Lasciamo la guida del paese con una legge sul terzo settore”, con il corpo avrebbe invece trasmesso il messaggio che in realtà non la considera così buona. Lo stesso ha fatto quando ha citato di quella sulla sicurezza stradale, che “non crede sia efficace”.

“Con la comunicazione non verbale – dice Pacori – contraddice molti punti che esprime a parole. Quindi in realtà quello che dice non è coincidente con quello che mostra con il corpo. È deluso per la mancanza di appoggio del popolo e dei suoi collaboratori”. E sui suoi obiettivi di governo “non li ritiene così esaltanti”. “Dice che il Paese è in buone condizioni – conclude Pacori – ma non è del tutto traquillo”.

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