Report, al via la nuova stagione condotta da Sigfrido Ranucci al posto di Milena Gabanelli

Comincia lunedì 27 marzo alle ore 21.30 la nuova serie del programma d’inchiesta di Rai3 lasciato dopo vent’anni dalla storica giornalista.

Quattro mesi dopo l’addio emozionato e commovente di Milena Gabanelli, il suo storico programma di giornalismo investigativo torna in tv: Report riparte sotto la nuova guida di Sigfrido Ranucci lunedì 27 marzo e sarà in onda per 20 puntate alle ore 21.10 su Rai3“Sono felice come quando si va al matrimonio di un figlio e si dice: ‘L’ho sistemato’”: così, durante la presentazione del programma, aveva commentato la Gabanelli il passaggio di testimone al suo storico braccio destro dopo 20 anni di conduzione.

Dal canto suo Ranucci, oltre alla benedizione della storica conduttrice, può contare anche sulla stessa squadra vincente – collaboreranno quattro storiche firme della trasmissione: Giovanna Boursier, Michele Buono, Bernardo Iovene e Paolo Mondani -, garantisce che Report non cambierà nella sua integrità contenutistica: “L’eredità che ricevo è pesantissima, ma bellissima. Il mio grazie più grande va a Milena Gabanelli per quello che mi ha insegnato in questi anni. Il programma non cambierà, i contenuti saranno sempre tanti e centrali, la forza del programma”.

Tornerà la rubrica Onore al merito, così come alcuni argomenti della storia recente di Report: dal Mose di Venezia agli appalti Consip ai finanziamenti a L’Unità. Report andrà anche a vedere cosa è cambiato nei bar e nelle pizzerie dopo le inchieste di Bernardo Iovene.

Report 27 marzo: anticipazioni

Tra i servizi in scaletta, l’inchiesta Sotto le stelle di Bernardo Iovene: una stella Michelin cambia la vita a un ristorante e allo chef, ma anche le forchette del Gambero Rosso e i cappelli dell’Espresso possono fare la fortuna di un cuoco, che da quel momento ha la possibilità di partecipare a trasmissioni televisive, eventi culinari nazionali e internazionali, avere sponsor, diventare consulente, docente e fondare scuole. Ma agguantare stelle, cappelli e forchette ha un prezzo. Qual è? L’inchiesta racconta come dietro il mondo della cucina ci sia in realtà un gioco delle parti e un intreccio promiscuo tra cuochi, fornitori e critici delle più prestigiose guide. Un indotto che porta soldi e notorietà a pochi e che crea un sogno: soltanto nel 2016 sono stati circa duecentomila i ragazzi che hanno frequentato gli istituti professionali alberghieri, il 21% in più rispetto al 2010. L’altra faccia della medaglia ci mostra un mestiere che non ha tutela sindacale, dove il doppio turno è la regola, e dove la metà dello stipendio è in nero.

Giulio Valesini invece propone il servizio intitolato Ricercatori e ricercati: il Consiglio Nazionale delle Ricerche gestisce un budget di circa un miliardo e duecento milioni di euro. Ma come lo fa? Una parte dei soldi della ricerca sono stati spesi in gonfiabili, ortaggi, vino, tappeti orientali. Dalle carte di un audit interno del Cnr di cui Report è venuto in possesso, emergono convegni contabilizzati più volte, richiesta di finanziamenti con firme false e progetti di ricerca inesistenti. All’Istituto per l’ambiente marino costiero, uno dei più prestigiosi del Cnr, alcuni acquisti venivano fatti all’insaputa dei ricercatori responsabili dei progetti.

Alessandra Borella racconta nel servizio Ospiti indesiderati come le fontane luminose, stelline scintillanti o sparkler abbiano soppiantao le classiche candeline per torte. In realtà questi nuovi ritrovati sono petardi e sopra la panna, con le scintille, scende una pioggia di metalli pesanti tossici per la salute. Nella normativa europea sui fuochi di artificio non c’è alcuna deroga che possa far pensare al contatto con il cibo. E così ogni azienda di import-export sulle etichette scrive un po’ quello che vuole: inserire nella torta, in un terreno soffice, in posizione stabile, in verticale, usare solo all’esterno, usare ovunque anche all’interno. Questo perché c’è un vuoto normativo.

Infine, sempre Borella si occupa di un caso politico ne La decadenza: l’aula del Senato ha salvato dalla decadenza il senatore Augusto Minzolini, che però sarebbe interdetto dai pubblici uffici, dopo la sentenza definitiva per peculato per l’uso improprio delle carte di credito Rai, confermata in Cassazione il 12 novembre 2015.