Repubblica Futura “resuscita”… La gara su chi “ce l’ha più duro” fra Psd e Ar rischia di resuscitare anche la “Cricca-Cis”? Risponda Simone Celli… di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Mentre tutti si chiedono quando il Pdcs -o il Psd- ritirerà la propria delegazione di governo, aprendo anche formalmente la campagna elettorale; mentre le opposizioni, nuovo Pss -oggi con i suoi eletti “rifugiati” in Alleanza Riformista- compreso, esaltano la formalizzazione della crisi nel voto con cui il Consiglio Grande e Generale ha indicato la nuova coppia Reggenziale in Alessandro Rossi (Demos) e in Milena Gasperoni (Psd), dimenticando che il preannunciato voto politico da tenersi nella tarda primavera prevedeva la crisi di governo in questo periodo; mentre tutti si chiedono quale potrà essere il nuovo esecutivo che scaturirà dalle urne primaverili, io mi faccio un’altra domanda

Anzi, mi rifaccio un’altra domanda e, questa volta, la rivolgo direttamente all’ex Segretario di Stato Simone Celli, Ministro delle Finanze nella prima fase del governo AdessoSm, oggi gravato da una condanna in primo grado (non definitiva quindi) per il reato di “tentata concussione”, unitamente al Commissario della Legge Alberto Buriani, quest’ultimo condannato sempre in primo grado, oltre che per lo stesso reato ascritto a Celli, anche per “abuso di autorità”.

Così, egregio Simone Celli, dando per riconosciuta come veritiera dal Giudice (del resto non mi risultano contestazioni legali al Teste, anche se si dovrà attendere la motivazione della sentenza per avere certezze di “primo grado” in merito) l’affermazione rilasciata sotto giuramento da Catia Tomasetti, Presidente di Banca Centrale (leggi qui), per quale motivo Lei avrebbe suggerito allo stesso vertice di Bcsm, quando l’indagine che vedeva indagati la stessa Tomasetti e l’On. Italiano Sandro Gozi (controversa visto che sarebbe valsa la condanna di primo grado per abuso di autorità al giudice inquirente della stessa istruttoria penale) era ancora aperta, perdipiù in un momento delicatissimo per il futuro di Banca Cis… Egregio Celli -dicevo- perchè in una sua visita presso l’ufficio romano del Presidente di Banca Centrale, forse facendo leva sulle preoccupazioni di quest’ultima relativamente l’indagine aperta dal Commissario Buriani che la coinvolgeva, avrebbe suggerito a Catia Tomasetti, di “avvicinarsi a Nicola Renzi e Mario Venturini”, all’epoca rispettivamente Segretario di Stato agli Affari Esteri e alto dirigente politico, ambedue personaggi di spicco di Repubblica Futura?

E spiego, non solo a Celli, perchè torno con forza a chiederlo: il nuovo panorama politico che si va determinando dopo la gara a “chi ce l’ha più duro” fra Psd e Ar -competizione che il Pdcs non ha saputo far rientrare, ritrovandosi addirittura a sua volta in gara-, sembra concedere ai nipotini di Alleanza Popolare una inattesa chances di “resurrezione”… Quando erano pressoché “morti”, lavati e “bendati” per la “sepoltura” (che in politica è l’isolamento), sul Titano è riecheggiata fragorosa la voce dei due leader di Psd e Ar: “…Alzati e cammina!”. …E la “mummia” -come già accaduto un paio di mila anni fa- all’ordine “divino”, avrebbe ricominciato a respirare.

Non solo… La “salma” si sarebbe alzata iniziando, con un ritrovato vigore, a sgomitare per occupare quel ruolo centrale lasciato vacante, a suo tempo, dalle forze socialiste con il naufragio del progetto di riunificazione. Sì, lasciando le metafore evangeliche e tornando alle analisi attuali, nella battaglia a “chi ce l’ha più duro” interna alla maggioranza, l’unico vincitore di prospettiva sembra essere proprio Repubblica Futura.

Infatti, osteggiata in egual misura dai due schieramenti che vanno delineandosi (Pdcs-Ar-Elego da una parte, Libera-Rete-Demos-Psd-Pss dall’altra; con una ormai pressochè insanabile rottura fra Psd e Ar) Repubblica Futura appare determinante affinché una delle due aggregazioni possa superare dopo il voto la fatidica soglia dei 35 seggi consigliari, rivelandosi indispensabile per ogni maggioranza alternativa all’ammucchiata, metaforicamente, alla “macedonia” che potrebbe fare dell’impossibilità di produrre un’azione chiara e decisa di governo l’unico punto del programma elettorale. Come conciliare, del resto, in un’univoca visione della San Marino di domani, l’azione liberale delle forze socialdemocratiche e liberiste, con quelle massimaliste e “nazi-ambientaliste” di una sinistra forse nostalgica ancora convinta di poter combattere il libero mercato e di assoggettare lo sviluppo economico alla centralità di uno stato, padre e “padrone” di ogni cittadino? Impossibile qualora il fine reale di una simile coalizione sia diverso dalla mera occupazione di una parte dei posti di potere.

Tutto lascia intendere, quindi, qualora lo scenario politico sammarinese attuale non dovesse mutare nelle prossime settimane, che RF avrà in mano le sorti del nuovo governo: per conto suo sulle liste elettorali, ma con la Dc o contro la Dc dopo il voto?

Quindi, se c’è un partito che oggi -dopo la “resurrezione”- appare lanciatissimo verso gli scranni del potere nella prossima legislatura è quello nato dalle ceneri di Alleanza Popolare. Quello, appunto, di quel Nicola Renzi e di quel Mario Venturini che -spero semplice coincidenza- nel momento in cui Banca Centrale rappresentava un ostacolo “altissimo” per la sopravvivenza di Banca Cis e l’indagine del Commissario Buriani una fonte di forte preoccupazione ed inquietudine personale per il vertice di Banca Centrale, Simone Celli (si ricordi condannato con Buriani in primo grado per “tentata concussione”) consigliava, come ha sostenuto Catia Tomasetti sotto giuramento, al Presidente Bcsm di “avvicinarsi a Nicola Renzi e Mario Venturini”.

Perchè, dunque, Egregio Celli, diede quel consiglio a Catia Tomasetti? Forse -è la mia personale inquietudine, che potrebbe trovare presto smentita o conferma nelle motivazioni della sentenza del procedimento giudiziario citato)- perchè “avvicinandosi” ai due esponenti di spicco di RF certi problemi giudiziari con cui il Presidente Bcsm aveva a che fare in quel momento (come ha lasciato intendere la stessa Tomasetti dal banco dei testimoni) sarebbero svaniti in un batter d’occhio?

Forse -ed è solo una domanda che mi faccio, e faccio a Celli- “avvicinarsi” a Nicola Renzi e Mario Venturini, quindi a due vertici dirigenziali di Repubblica Futura, avrebbe contribuito ad “ammorbidire” la linea dura che Bcsm aveva adottato contro la cessione a Stratos delle quote di proprietà di Banca Cis, concretizzando quel piano che sembrava essere -all’epoca- una priorità dell’azione della ormai famosa “cricca” in cui il Direttore Daniele Guidi (come denunciato da Federioco d’Addario alla Commissione) sarebbe addirittura arrivato ad ordinare telefonicamente un arresto (la tempistica fa pensare a quello di Claudio Podeschi) a un non meglio identificabile interlocutore?

C’era un collegamento -all’epoca-, egregio Simone Celli, fra parte di Repubblica Futura con la “cricca” e la sua eventuale manovalanza operante in ruoli chiave della gestione democratica sammarinese?

Ben inteso, nulla di concreto al momento supporta questa mia inquietudine… Ma ora che Rf sembra “riesumata”, ritengo importante, molto importante sciogliere questo inquietante dubbio, diradare i neri nuvoloni che dalla sede di Rf potrebbero -dopo le elezioni e in assenza di convincenti risposte- espandersi ed offuscare l’intera Repubblica. …Magari, poi, lasciando spendere un raggio di sole solo sui cieli di una “cricca” -a sua volta- ormai “moribonda” ma non ancora, forse, morta e sepolta

Enrico Lazzari