Repubblica San Marino, entro il 3 giugno minimum tax per evitare distorsioni

La Repubblica di San Marino sta studiando la possibilità di prevedere una minimum tax allo scopo di “evitare distorsioni dovute a imprese presenti solo fittiziamente in territorio, con redditi zero e zero dipendenti”. Questo, come spiega una nota, sarà uno dei punti su cui si concentrerà la riforma tributaria sanmarinese presentata in questi giorni dal segretario di Stato alle Finanze, Pasquale Valentini.

A corredo di tale possibilità sono state fornite le cifre che caratterizzano l’economia della Repubblica: 2.000 delle 4.400 imprese esistenti, negli ultimi sei anni non hanno pagato le tasse, perché a reddito a zero. “Soltanto il 20% delle imprese, concentrate negli scaglioni a maggiore redditività – è spiegato nella nota – contribuisce per il circa per il 92% del gettito del comparto, ma con aliquota inferiore a quella nominale del 17%”.

I termini di presentazione della riforma sono stati fissati al 3 giugno. Per Valentini la riforma è diventata urgente, a 27 anni dall’ultima legge organica in materia fiscale, perché il sistema economico della repubblica è cambiato sotto la spinta della trasparenza e del ridimensionamento dovuto alla crisi. “San Marino – ha ribadito – deve dimostrare a se stesso e all’esterno che ha un’economia capace di stare all’interno degli standard internazionali. E la chiarezza in materia fiscale è un elemento di attrattiva per gli investimenti”.

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