Lo scoop lanciato dal settimanale “L’Espresso” lascia sbigottiti.
Non ci sono margini di valutazione: si tratta di una nuova batosta per la nostra già provata Repubblica.
Oggi, però, ci limitiamo a porre l’accento sul ruolo che una figura istituzionale sammarinese ha svolto al fine di favorire l’operazione oggetto di indagine in Italia e San Marino.
Il rincorrersi di voci – peraltro del tutto coincidenti – in merito all’identità del politico di Governo in questione si sono propagate con un certo vigore nel Paese.
Ma, aldilà, del nome che sicuramente salterà fuori ci preoccupa la statura politica emersa. Un mix di supponenza, di cialtroneria e di dilettantismo: fattori letali per un Paese in grave crisi.
Se si arriva a favorire un “prestito politico” fuori legge per intrecciare relazioni con l’Italia significa che i rapporti bilaterali non esistono.