Residenze non domiciliate, quando la “supercazzola” consigliare “fomenta” attacchi strumentali alla Repubblica. Chi ha “tradito” San Marino con la “soffiata” a L’Espresso? … di Enrico Lazzari

Enrico Lazzari

Sulle residenze non domiciliate è stato trovato un accordo che ha consentito a maggioranza e opposizione di uscirne dignitosamente!”… L’ho ascoltato, la settimana scorsa, dai banchi di maggioranza in seguito all’intesa raggiunta sulle residenze non domiciliate.

Ma in cosa consiste l’accordo raggiunto in Aula, che ha determinato un non troppo gratificante “attacco” alla Repubblica dal settimanale italiano L’Espresso? Semplice, maggioranza e opposizioni hanno disposto per la fine del prossimo mese di marzo l’entrata a regime della norma attinente le stesse residenze fiscali. E fin qui, potremmo dire, tutto nella norma. Ma non è il solo rinvio ad essere alla base della “mediazione”, visto che le parti hanno concordato sull’introduzione di un preciso principio: potranno beneficiare della residenza non domiciliata soltanto gli stranieri che alloggeranno negli alberghi a cinque stelle del territorio.

E non ci sarebbe nulla di strano se sul Titano esistesse almeno un solo, piccolo, sperduto, decentrato e magari un po’ malandato albergo di lusso, ovvero a cinque stelle! Ma in Repubblica questa tipologia di hotel non esiste!

Conclusione: si è varata una delicata innovazione legislativa, senza che questa possa poi trovare concreta applicazione, ma tanto è bastato per “guadagnare” un sonoro attacco da un autorevole mezzo di informazione della vicina Italia… Non era meglio rinviare il tujtto? O produrre una norma che potesse, poi, una volta a regime, essere applicata?

Ma su questo aspetto -l’attenzione mediatica che era meglio evitare, dedicata al Titano e alle sue residenze non domiciliate- è doveroso aprire una breve parentesi. Vista la scarsissima attenzione dei media italiani in genere sulla politica e l’attualità di San Marino, vien da credere che “qualcuno”, dall’interno, abbia favorito l’attacco de L’Espresso. Non sarebbe la prima volta…

Difficile individuare con precisione l’eventuale “mandante”, ma facile ipotizzarne l’area, ovvero uno o più partiti di opposizione. E, a questo punto, viene naturale una domanda… E’ moralmente legittimo favorire uno sputtanamento dell’intera Repubblica per mettere in difficoltà gli avversari politici? Ognuno può rispondere in propria coscienza.

Eppure, chi ha ascoltato i lavori consiliari, ha appreso che in materia “è stato trovato un accordo che ha consentito a maggioranza e opposizione di uscirne dignitosamente!” Dignitosamente? Sì, “come se fosse Antani, molto e tantissimo, con la certamente poco invasiva, eccepiente compromettazione della sottoscrizione di quanto, in vero, tutti unisoni e ognuno di per sé, proponerebbero ogni qualvolta la popò del felino strabordi debordante dalla lettiera…”.

Ma come si può produrre un atto simile? E’ una questione di rispetto! Di rispetto dei cittadini, oggi vittime di una vera e propria “supercazzola prematurata con…”. E, ancor più grave, a farla ai loro danni non è un qualunque pseudo-conte in rovina dal nome Raffaello Mascetti: è l’intera politica, maggioranza e opposizione, perdipiù dalla più alta istituzione della millenaria democrazia repubblicana sammarinese, ovvero il Consiglio Grande e Generale.

Come può la maggioranza accettare un simile e irrealistico, inapplicabile compromesso? E come, al tempo stesso, può accettarlo l’opposizione, che pure pare vincente in questa partita avendo, di fatto -pur “supercazzolando” i cittadini-, bloccato la norma, l’innovazione che contestava e cercava di bloccare?

Ne avevo viste tante fino ad ora, tipo gli italiani grillini che votarono no al Senato e sì alla Camera su una legge in materia di immigrazione… Ma non avevo mai visto, dal 1993 ad oggi, un accordo finalizzato a “salvare” una norma incentrato sull’inapplicabilità nel concreto della stessa.

Non voglio scendere nel merito dei pro e dei contro del progetto di istituzione delle residenze non domiciliate, né nella superficialità dell’attacco al Titano portato dalle pagine de L’Espresso -servirebbe un libro non una pagina elettronica-, ma per crearsi una opinione è importante, determinante almeno conoscere tutti gli aspetti, anche quelli ignorati da L’Espresso e dalla minoranza politica nostrana.

In questa valutazione razionale, infatti, nessuno può trascurare che Cipro, Paese membro della stessa Ue, le residenze non domiciliate le contempla da anni e anni nel suo sistema. Non lo sapeva, questo, l’attento e vigile L’Espresso? E, ribadisco, citando Cipro parliamo di un Paese membro che concede la residenza non domiciliata (“non-dom”) agli stranieri anche con il solo requisito di soggiornarvi per due mesi all’anno o a chiunque abbia una società registrata nel Paese. …Anche risiedendo in una struttura senza stelle, tipo la Pensione Giuditta o un qualunque affittacamere.

Ma, come detto, non voglio scendere nel merito della validità o meno del provvedimento in sé, come era prima della “supercazzola” parlamentare che l’ha di fatto reso vano e inapplicabile. Intendo attirare l’attenzione sulla deriva dell’intera proposta politica, che arriva addirittura a definire un provvedimento normativo prevedendo condizioni impossibili affinchè la prerogativa introdotta si possa concretizzare realmente. E, al tempo stesso, evidenziare la probabile, scellerata ed eventuale “soffiata” sammarinese a L’Espresso.

Se fossi un sammarinese, non ve lo nascondo, mi sentirei preso in giro e pesantemente offeso da questa palese, evidente presa in giro consigliare e politica.

Enrico Lazzari

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