La commissione affari esteri della Camera dei deputati ha incontrato oggi l’analoga ommissione del Consiglio grande e generale della Repubblica di San Marino, una riunione che, come e’ stato sottolineato da tutte le forze politiche, riveste particolare importanza alla luce dello stato di totale impasse in cui versa il negoziato per la ratifica del Protocollo che modifica la Convenzione sulle doppie imposizioni fiscali, fermo a giugno 2009.
Franco Narducci, vicepresidente della commissione affari esteri,preso atto ”dei passi compiuti da San Marino con l’adozione dei parametri previsti dal modello Ocse 2005 per quanto concerne le convenzioni sulla doppia imposizione fiscale” ha ricordato che, ”la ripresa del negoziato e’ un passo prioritario anche per le piu’ ampie intese bilaterali in discussione tra l’Italia e San Marino e per porre fine a questo embargo che sta mettendo a dura prova la sua intera economia”. ”Una economia che interessa – ha precisato Narducci – anche i 6500 frontalieri italiani che lavorano a San Marino e che da anni chiedono di modificare la normativa che li riguarda, soprattutto sotto il profilo della fiscalita”’.
”Il Governo Prodi – ha ricordato il deputato eletto all’estero – aveva concesso una franchigia di 8.000 euro annui a livello di imposizione fiscale, ma i nodi sono tuttora irrisolti; un dato da cui discende la necessita’ di un confronto aperto, senza infingimenti, per individuare le soluzioni adeguate e per rilanciare i tradizionali rapporti di amicizia tra i nostri Paesi”. Concludendo il suo intervento, Narducci ha ricordato alla delegazione ospite che i residenti italiani nella Repubblica di San Marino rivendicano da tempo il diritto di voto amministrativo in loco, una rivendicazione che il locale Comites ha rilanciato piu’ volte e che dovrebbe entrare nel pacchetto delle intese da negoziare.
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