Reuters: ”San Marino,a settembre fuori da lista grigia Ocse, dice il ministro”

La Repubblica di San Marino si aspetta di esser rimossa dalla “lista grigia” dell’Ocse sui paradisi fiscali entro settembre.

Lo dice in un’intervista a Reuters il segretario agli Esteri Antonella Mularoni, spiegando che ora la Repubblica per sopravvivere punta ad attrarre società e non solo capitale.

La piccola Repubblica ha cercato negli ultimi anni di rifarsi dall’immagine di opaco centro finanziario che ha permesso agli italiani di mettere al sicuro i propri soldi lontano dagli occhi del fisco.

San Marino è stata tolta dalla lista nera dell’Ocse nel 2003 e ora sta cercando di negoziare i 12 accordi di collaborazione necessari per uscire anche dalla lista grigia dell’Ocse, che contiene i Paesi disponibili a migliorare i loro standard di trasparenza nella collaborazione internazionale ma non hanno ancora adottato i passi necessari.

“È chiaro che San Marino partiva da zero ma siamo fortemente impegnati su questo fronte. Sono abbastanza ottimista”, ha detto Mularoni.

“Ci stiamo muovendo molto rapidamente in questa direzione. Voglio sperare che questo numero fatidico di 12 accordi possa essere raggiunto entro settembre”, ha aggiunto.

San Marino ha già siglato due dei dodici accordi con altri Paesi per la cooperazione fiscale ed è vicina a firmarne un altro, ha spiegato il segretario di Stato.

La recessione ha duramente colpito l’economia di San Marino che si basa soprattutto su turismo e servizi finanziari. La pressione internazionale contro i paradisi fiscali e il segreto bancario, lo scandalo che ha coinvolto la sua banca centrale e lo scudo fiscale in rampa di lancio in Italia rischiano di far defluire grossi capitali dalle banche della Repubblica.

Altro fronte aperto è il precario stato di salute dei conti pubblici, sia quest’anno che il prossimo

Pensiamo che il 2010 sarà particolarmente duro per le finanze pubbliche”, ha aggiunto Mularoni.

Per uscire dall’empasse, San Marino punta a focalizzarsi sulla capacità di attrarre società e non solo capitali, facendo leva sull’aliquota al 17% per le attività d’impresa.

Fonte: www.reuters.it