Nella mattina di ieri il Congresso di Stato ha revocato l’incarico diplomatico malese Wei Seng Phua, ambasciatore non residente di San Marino in Montenegro, dopo aver verificato l’arresto qualche giorno fa da parte dell’Fbi a Las Vegas per scommesse clandestine.
Ecco l’articolo dell’AssoPoker:
Paul Phua, il noto junker malese e businessman di Macao, l’uomo conteso da Steve Wynn e Sheldon Adelson, è stato arrestato a Las Vegas, per la gestione illegale di scommesse sportive sulla Coppa del Mondo, insieme ad altre sette persone di nazionalità cinese. D’altronde Puha ha iniziato nel settore del gambling proprio come bookmaker ad Hong Kong, il problema è che ha sbagliato decisamente location, nel gestire la propria attività durante i Mondiali di calcio.
Las Vegas Review Journal ha pubblicato che il regular high stakes del Big Game asiatico è stato fermato dagli agenti dell’FBI, mentre stava accettando puntate all’interno del Caesars Palace. La sala da gioco ha cacciato gli otto allibratori e, successivamente, i federali li hanno arrestati in varie location della Strip.
Phua libero dopo gli arresti di Macao e Vegas: in custodia jet da 48 milioni.
Wei Seng Phua, 50 anni, meglio noto nel mondo del poker come Paul Phua, è tornato in libertà insieme al figlio, dopo aver pagato una cauzione di due milioni di dollari ed aver lasciato in custodia all’FBI, il suo jet privato (Gulfstream) dal valore di 48 milioni. Dovrà indossare anche una cavigliera con dispositivo GPS per tenere monitorati tutti i suoi movimenti. Come noto era stato arrestato proprio poche ore fa. Fino al 4 agosto (per quel giorno è fissata la prima udienza preliminare), Phua sarà ospitato da un medico di Las Vegas appassionato di poker.
Ma c’è di più: in queste ore è stato svelato che il boss malese era stato già arrestato il 18 giugno a Macao, sempre per scommesse clandestine legate ai Mondiali di calcio, secondo una ricostruzione del procuratore federale del Nevada Daniel Bogden. Dopo essere stato rimesso in libertà su cauzione è scappato a Las Vegas, ma ha fatto male i suoi conti.
Il DOJ ha comunicato che l’indagine è partita proprio da quando Phua ha lasciato l’ex colonia portoghese. Per il Dipartimento di Giustizia, Phua è un elemento di spicco della temibile Triade 14k.
Abbiamo provato a verificare la notizia del precedente arresto, ed abbiamo riscontrato che nello stesso giorno sono state fermate 22 persone malesi nell’ex colonia portoghese (ma con base operativa ad Hong Kong) collegate proprio a Phua. Però non ci sono conferme dirette di un suo arresto a Macao ma non c’è motivo per mettere in dubbio la ricostruzione della Procura Federale. Di sicuro, l’aria per lui nella capitale del gioco asiatica si era fatta irrespirabile.
Fonte: Assopoker.com