Rforme, Meloni: ‘Il più possibile condivise ma ho il mandato per farle’

“Domani abbiamo convocato le opposizioni pe parlare delle riforme costituzionali. Dicono che non è una priorità, no. Io penso che sia una priorità dire basta ai governi costruiti in laboratorio dentro palazzo che passano sulla pelle dei cittadini e legare chi governa al consenso popolare e dare a questa nazione stabilità, governi che durano cinque anni”. Lo ha detto la presidente del consiglio Giorgia Meloni al comizio ad Ancona. “Basta con le legislature ostaggio di chi cambia casacca, ne parleremo, io voglio fare una riforma ampiamente condivisa ma la faccio e la faccio perchè ho avuto il mandato dagli italiani e tengo fede a quel mandato”ha precisato la premier.”Noi riteniamo di avere di fronte un orizzonte di cinque anni, quindi le somme si tirano alla fine. L’importante è guardare dritti all’obiettivo”. Lo ha detto la presidente del consiglio. “Sono contenta e soddisfatta del clima che c’è nel governo e nella maggioranza. Sono fiera dei ministri del governo che ho l’onore di guidare e dei piccoli e grandi risultati che abbiamo raggiunto” ha precisato Meloni.

Si apre una settimana chiave per il confronto sulle riforme. “Vogliamo ascoltare le proposte delle opposizioni, le riforme si devono scrivere insieme”, ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Gelo da Fratelli d’Italia: “Siamo disponibili al confronto. Se ci fosse un no preventivo che non ci lascia andare avanti dovremmo procedere da soli”, afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Domani l’incontro tra Giorgia Meloni e le opposizioni. In vista del tavolo sulle riforme si è tenuta la segreteria del Pd. “Non sia un modo per distrarre l’attenzione sui temi che interessano le persone e le necessità del Paese: lavoro, sanità, Pnrr”, è quanto emerso dagli interventi Dem. Giuseppe Conte sarà presente domani all’incontro con Meloni.

IL PODCAST

Cambia il calendario del tavolo, prima i 5s – E’ stato aggiornato il calendario degli incontri della Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, con le delegazioni delle forze politiche di opposizione in merito al tema delle riforme costituzionali. I primi ad essere ricevuti saranno i 5 Stelle, dalle 12:30 alle 14:00. Dalle 14:00 alle 14:45 sarà la volta del gruppo per le Autonomie e Componente Minoranze Linguistiche; alle 15:15, per un’ora, il turno di Azione – Italia Viva – Renew Europe mentre per mezz’ora, dalle 16:15 alle 16:45 verrà ricevuta la Componente +Europa. Dalle 17:30 alle 18:30 toccherà quindi al gruppo Alleanza Verdi e Sinistra. Il giro di consultazioni con le opposizioni terminerà alle 18.30 (fino alle 19.45) con la delegazione del Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista.

La posizione del Pd: va bene il tavolo ma non l’elezione diretta del premier

“Sediamoci al tavolo, possiamo ragionare su ipotesi che garantiscano maggiore governabilità e rappresentanza, ma diciamo no all’elezione diretta del presidente del consiglio e tantomeno del presidente della Repubblica”. In base a quanto si è appreso da alcuni partecipanti alle riunioni di oggi del Pd, è la posizione della segretaria Elly Schlein, in vista dell’incontro di domani con la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, sulle di riforme. Il tema – è il ragionamento emerso negli incontri – non è come si garantiscano i pieni poteri alla donna sola al comando, ma come si possa migliorare l’assetto istituzionale. La proposta del Pd si rifarebbe al modello del cancellierato tedesco, con l’introduzione della sfiducia costruttiva e del potere di nomina e revoca dei ministri da parte del premier. Forte scetticismo è emerso di fronte a una eventuale proposta di bicamerale o di assemblea costituente, anche perché – è la riflessione – rischierebbe di trascinare il Paese in mesi e mesi di discussioni, mettendo in secondo piano le vere priorità, come lavoro e sanità. La linea del Pd, in ogni caso, sarà chiarita da Schlein nel corso dell’incontro con Meloni e sarà frutto della sintesi che farà la segretaria, anche alla luce di quanto emerso negli incontri di oggi con i componenti della segreteria e con i parlamentari dem che fanno parte delle commissioni Affari costituzionali di Camera e Senato. Ancora in corso la definizione della delegazione Pd che domani parteciperà all’incontro con Meloni. Dovrebbe essere composta dalla segretaria, dal capogruppo al Senato Francesco Boccia, dalla capogruppo alla Camera Chiara Braga e dal responsabile Riforme del Pd, Alessandro Alfieri.

Riforme, Tajani: ‘Sara’ un confronto costruttivo’

“Se siamo aperti alle proposte delle opposizioni sulle riforme? Assolutamente sì, basta ascoltare quello che viene detto per intero, non si può commentare senza ascoltare. Sarà una discussione costruttiva. Ho sempre detto che le riforme si fanno tutti insieme“. Così il vicepremier Antonio Tajani entrando al Senato. E riferendosi alle dichiarazioni fatte ieri a ‘Mezz’ora in più’, Tajani ha ribadito che sulle riforme istituzionali “mi è stato chiesto che cosa farebbe la maggioranza se l’opposizione andasse sull’Aventino e se cioè faremmo comunque le riforme. E io ho detto sì. Ma ciò non toglie che si voglia scrivere le riforme insieme. Le riforme sono un impegno che abbiamo preso con gli elettori”.

“Noi non ci impicchiamo ad una soluzione imponendola agli altri. Sulla formula si può ragionare ma l’importante è che ci sia la volontà di collaborare. Siamo disponibili al confronto. Se ci fosse un no preventivo che non ci lascia andare avanti dovremmo procedere da soli, ma non è questo il nostro obiettivo”, afferma il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani a Sky Tg24.


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