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  • Riccione: 42enne marocchino arrestato per violenza sessuale e lesioni personali.

    carabinieri-arrestoNella giornata di ieri, 11 marzo 2015, alle ore 19 circa, durante un servizio di perlustrazione i Carabinieri della Stazione di Riccione transitando nella zona del Marano, nei pressi delle colonie abbandonate notavano un cittadino marocchino che si aggirava con fare sospetto come se stesse adocchiando alcuni esercizi pubblici dove commettere furti. Per questo motivo lo straniero veniva fermato ed identificato. Successivi e più approfonditi accertamenti permettevano di scoprire che l’uomo era colpito da un ordine di esecuzione per la custodia cautelare per i reati di violenza sessuale aggravata continuata e lesioni personali. Per questo motivo, una volta accompagnato in caserma, a M.A. veniva notificato il provvedimento e veniva accompagnato presso la casa Circondariale di Rimini. La vicenda parte nel febbraio del 2014 quando una cittadina cinese era stata trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Prato con sintomi di cefalea e vomito a seguito di percosse. La paziente, sia pure con le difficoltà dovute alla barriera linguistica, riferiva sin dal primo contatto con i sanitari le circostanze dell’aggressione e in particolare  che l’autore era un cittadino marocchino di circa 40 anni. L’uomo l’aveva percossa alla testa ed al viso e minacciata con un coltello puntato alla gola. Era stata segregata in casa e costretta a subire un rapporto sessuale non protetto. La mattina successiva si era sentita male e l’uomo aveva acconsentito a chiamare il 118. Le indagini dei Carabinieri di Prato si sviluppavano permettendo di ricostruire in maniera analitica le circostanze in cui aveva avuto origine tale vicenda grazie al racconto della persona offesa. La donna, una 38enne di nazionalità cinese, anche se con alcune difficoltà dovute principalmente al timore del suo aggressore, riferiva che dal mese di novembre del 2014 si era instaurata una sorta di convivenza forzata con l’uomo. Aveva conosciuto il suo aggressore in un bar nel centro di Prato e avevano consumato presso la sua abitazione alcuni rapporti sessuali a pagamento, svolgendo la stessa, anche se in maniera discontinua, l’attività di prostituta. Detti rapporti fino al mese di settembre 2014, si erano svolti in maniera “regolare”. L’uomo aveva corrisposto somme variabili tra le 30 e le 50 euro per ciascuna prestazione. Successivamente la donna aveva espresso il rifiuto di continuare ad avere rapporti con A. poiché questi pretendeva di trascorre troppo tempo insieme. Ne mese di novembre dello stesso anno la donna aveva avuto un altro rapporto consenziente e a pagamento con A. che, a distanza di una settimana, si trasferiva presso la sua abitazione. La donna era stata costretta ad acconsentire, poiché non aveva strumenti per obbligarlo a lasciare l’abitazione. Proprio durante questa convivenza A. avrebbe abusato sessualmente più volte della vittima minacciandola con un coltello e  talvolta ferendola al volto, costringendola a non uscire di casa. La donna è riuscita a liberarsi dell’aguzzino solo con l’ultimo accesso al Pronto Soccorso e il successivo intervento dei Carabinieri.