Riccione. Anche un sindaco in trasferta chiedeva un “dopo cena” con le ragazze del night

la perlaC’E’ ANCHE un sindaco (o presunto tale), tra i clienti del night La Perla che in trasferta a Rimini in occasione di Ecomondo va a caccia di «compagnia femminile». E’ una delle tante intercettazioni che compaiono nell’ordinanza di misura cautelare, a dimostrare del giro di squillo che la ‘ditta’ metteva a disposizioni a chi aveva soldi da spendere.
L’INTERCETTAZIONE in questione riguarda proprio Pucci Cappelli, all’epoca direttore del night riccionese e, dicono, tra i più attivi a movimentare le ragazze cle lavoravano nel locale. In quell’occasione, Cappelli parla con F. un amico che sta facendo da intermediario per «tre amici influenti», uno dei quali presunto sindaco di una città del Sud che si trova occasionalmente a Rimini per la fiera dell’ecologia. Questi, dice a Pucci, vorrebbero compagnia femminile per la serata. «Ho tre della fiera – dice F. – che hanno… hanno bisogno di te e vogliono… insomma… ok?». I tre però dispongono di un budget di 350 euro, al che Cappelli risponde che quella cifra è «irrisoria». Le tariffe per gli ‘extra’ praticate dal locale lievitano infatti in tempo di fiera, quando la clientela decuplica e per il «dopo cena» servono almeno 600 euro. La risposta di Pucci è una risata: «Niente… – aggiunge – sotto fiera proprio niente… tanto loro vogliono cena e tutto quanto… ah..». «No no – ribatte F. – niente cena… solo dopo cena… direttamente…». Ma Pucci ride di nuovo «Ah aha… dopo cena… sotto fiera… 600…», aggiungendo che quella stessa mattina alle sette, tanta era la richiesta che avevano fatto fatica a 850, facendo intendere che per meno di quella cifra le ragazze de La Perla non si sarebbero nemmeno scomodate a uscire dal locale. Visto però che si trattava di un amico, Cappelli cerca di trovare un compromesso e dice a F. di far andare i tre al locale, in modo da scegliere le ragazze di loro gradimento che poi ci avrebbe pensato lui: «Vengono al locale da me… se le guardano… fanno una boccia… e poi se le portano via…». «E allora magari con quel budget ce la fanno?» ribatte F. «Eh – conclude Pucci – adesso con quel budget li… te prova a mettere… escort… a chiedere e vedi che salassate che ti danno… ». Tempo tre ore e uno che si presenta come l’amico di F. contatta Pucci e gli rappresenta di nuovo l’urgenza di risolvere la «necessità» in questione, ma anche di tirare al risparmio. «L’importante è che sono donne belle… perchè io devo fare bella figura…». Al che Pucci risponde pronto che «Io ne ho 32… ce le ho, insomma, di varie tipologie… E poi dopo analizziamo quelle che vanno a mangiare una pizza e quelle che no… ccosì te lo dico subito… non vi faccio perdere tempo». Al che l’altro, sollevato, risponde: «Bravo si… mi servono quelle che vanno a mangiare la pizza… Non mi far stare al tavolo perchè le devo portare subito in albergo». «Va buon – chiude Cappelli – vediamo… quello che si può fare facciamo… siamo qui per lavorare… ok?». Come sia andata a finire, gli investigatori non sono riusciti a scoprirlo, ma c’è da supporre che la serata si sia conclusa con gran soddisfazione di tutti.
A DETTA degli inquirenti, anche dopo aver lasciato la direzione del night per incomprensioni con uno dei gestori, Pucci avrebbe continuato a fare da ‘mediatore’ per alcune ragazze, procurando loro dei clienti. Ma il giro nel locale rischia di essere messo in crisi, quando viene arrestato il gestore di un night riminese, sempre per favoreggiamento della prostituzione. Questa volta è Vittorio De Leo, uno degli amministratori, che commenta quello che è successo con una delle giovani donne. «Hai visto l’articolo sul giornale ? – dice un De Leo spaventato – un’indagine, un’indagine del 2012 per induzione alla prostituzione. Per questo hanno arrestato A. perchè i clienti andavano lì, quanto costa per uscire… Hai capito? Porca vacca, dopo hanno fermato una donna, hanno fermato un cliente. Il cliente ha detto ‘ho pagato 200 euro a A.. A questo punto secondo me stasera bisogna parlare con Rodolfo (Rodolfo Luciani, l’altro gestore, ndr) e cambiare un po’ di cose là, non si può fare più. Arrestano me, arrestano te… Io non voglio finire sui giornali per 50 euro, capito?».