CANTIERI aperti sulla spiaggia di Riccione. Sono tre quelli predisposti in questi giorni per ridisegnare altrettanti stabilimenti balneari sul lungomare della Repubblica, tra i piazzali Roma e San Martino. Si tratta dei Bagni Leo (zona 58), Cicca (zona 59) ed Ettore (zona 68), che vantano concessioni ultrasecolari. Per la prossima estate avranno nuove linee architettoniche, aree relax, vasche idromassaggio e piscine dalle forme inconsuete. Tra queste spicca quella da 75 metri quadri con ponte sospeso tra le due sponde del Bagno 68 di Sonia e Barbara Luzi. Avviato all’inizio del 1900 dal capostipite Giuseppe Angelini, che aveva in concessione anche le zone 67, 69 e 70, è stata ereditata dal figlio Ettore, quindi dalla nipote Carla, affiancata dal marito Ulderico Luzi.
E’ LUI a spiegare il motivo di questo consistente investimento: «Abbiamo fatto questo passo per portare più clienti anche a Riccione, ma anche per garantire un futuro alla nostra famiglia, alle mie figlie. D’altra parte non si vive più con sdraio e ombrellone. Nonostante la Direttiva Bolkestein, che continua a tenerci sul filo del rasoio, andiamo avanti con la speranza che a Bruxelles qualcuno si ravveda». In questo bagno, come negli altri due, progettati dal geometra Domenico Bellanova, spariranno quindici delle 50 cabine presenti, le altre saranno predisposte in senso longitudinale rispetto al mare. La piscina avrà due altezze (90 e 120 centimetri) e acqua scaldata da pannelli fotovoltaici montati sulle cabine, sotto il ponte ci sarà una cascata d’acqua».
AMBIZIOSO anche il progetto dei Bagno Leo, zona 58, che ruoterà attorno a una piscina, in questo caso ovoidale, affiancata da un altro piccolo specchio d’acqua per bambini. Anche qui, ridistribuendo le cabine su due stecche laterali, si creerà un cannocchiale tra mare e litoranea. La casetta accorpata al deposito si presenterà in forma sinuosa, rivestita in gres. Prevista anche un’area di divertimento con giochi d’acqua per i bimbi. Si darà così la svolta a un’altra storica concessione che, come osserva Roberto Bezzi, fu rilasciata a Fortunato Angelini (Faiton) nel 1895, nel tratto ora compreso tra le zone 56 e 59. Gestita poi dal nonno Giovanni con la moglie Teresa Angelini e da papà Leone (Leo) Bezzi. «S’investe per la famiglia, ma anche per ambizione _ commenta il bagnino _, piace lasciare un’impronta, qualcosa di diverso. Mia figlia vive a Milano ma mia sorella Carla mi affianca nella conduzione del bagno e ha un figlio che fa il bagnino altrove, vorremmo che venisse qua». Altro desiderio: «Che gli enti ci mettano in condizione di fare bene il nostro mestiere, senza tanta burocrazia. Non m’interessano chiringuiti e merchandising, ma solo la difesa dall’erosione».
SI LAVORA intanto anche ai Bagni Cicca, che aveva già fatto un primo intervento in primavera, inserendo delle maxi vasche idromassaggio. Ora si demoliscono le cabine, ricollocando ai lati le rimanenti, mentre un piccolo blocco con i servizi è previsto a fianco della casetta del bagnino. Troverà spazio una reception attorno alla quale saranno ancorate delle vele che fungeranno da ombre, collegate alle zona relax e lettura.
Resto del Carlino