Quattro bagnanti in pericolo e un unico bagnino a presidiare 300 metri di litorale: è in questo scenario che si sono consumati, tra martedì 29 e ieri, mercoledì 30 luglio, due salvataggi in mare a Riccione. A compierli, lo stesso uomo: Luca Bianchini, 34 anni, addetto allo stabilimento 106, che nel giro di meno di 24 ore ha salvato quattro persone.
La prima chiamata all’azione è arrivata martedì pomeriggio, intorno alle 16.45, con il mare agitato dalle correnti di risacca. Un turista e il figlio stavano cercando inutilmente di riguadagnare la riva. In quella fascia oraria, però, Bianchini non era solo: è intervenuto insieme al collega dello stabilimento 102, Stefano Simoncioni. Entrambi sono saliti sul moscone e hanno raggiunto i due in difficoltà, riportandoli a terra.
Più insidiosa, invece, la situazione che si è verificata ieri, intorno alle 12.30, quando mancavano pochi minuti all’inizio della pausa del collega. In acqua, madre e figlia – una turista 49enne dell’Est Europa e la figlia dodicenne – stavano lottando contro le correnti, pur con un mare apparentemente tranquillo. Questa volta, Bianchini era solo a controllare tutto il tratto assegnato. È salito subito sul moscone e ha raggiunto le due, che si trovavano a circa 70 metri dalla battigia.
Il salvataggio è andato a buon fine anche grazie all’arrivo del bagnino dello stabilimento 109, Andrea Perazzini. La donna, molto spaventata e provata, aveva ingerito acqua e tossiva intensamente. È stato quindi richiesto l’intervento del 118: i sanitari sono arrivati e hanno prestato le prime cure, scongiurando complicazioni.
I due episodi riportano l’attenzione su un problema noto: la copertura delle spiagge durante le pause dei bagnini. Dall’estate scorsa, infatti, il tratto da monitorare in solitaria è stato raddoppiato da 150 a 300 metri. Bianchini stesso lo sottolinea, osservando che solo la prontezza e la vicinanza delle bagnanti gli hanno permesso di intervenire tempestivamente. Un margine minimo, in un lavoro dove i secondi possono fare la differenza.
Oggi, giovedì 31 luglio, quelle quattro persone sono salve. E Riccione deve ringraziare un bagnino che, da solo, ha tenuto sotto controllo un tratto di mare grande quanto tre campi da calcio.