Riccione, bagnino salva padre e figlia trascinati dalla corrente: attimi di paura allo stabilimento Playa del Sol

Un pomeriggio che poteva trasformarsi in tragedia si è concluso con un salvataggio tempestivo e senza conseguenze, grazie alla prontezza di un bagnino esperto. È successo ieri, mercoledì 16 luglio – ma la notizia è trapelata solo oggi dai media locali -,  sulla spiaggia della Playa del Sol, nei pressi degli stabilimenti 108-109 di Riccione, quando un turista e la figlia di sei anni sono stati sorpresi da una forte corrente e bloccati a largo, in balia delle onde.

Erano circa le 17.15 quando il bagnino Andrea Perazzini, 38 anni – come ha rivelato a Rimini Today -,  ha notato a una trentina di metri dalla torretta un uomo in evidente difficoltà. L’uomo, un villeggiante intorno ai quarant’anni, cercava disperatamente di tornare a riva tenendo in braccio la bambina, ma si era trovato risucchiato in una profonda buca tra due banchi di sabbia, proprio nel tratto in cui il mare raggiunge i due metri di profondità durante condizioni meteo avverse.

Il mare agitato e il forte vento avevano già messo in stato di allerta i bagnini presenti, ma Perazzini ha raccontato di non aver esitato nemmeno un secondo. Appena si è reso conto della situazione, si è lanciato in acqua con il rescue can, raggiungendo i due in difficoltà in poche bracciate. Ha fatto aggrappare il padre al galleggiante mentre prendeva la bambina, iniziando subito il rientro verso la riva.

Il tratto da percorrere a nuoto era impegnativo, ma entrambi sono stati messi in salvo senza complicazioni. Nonostante la paura evidente sul volto dell’uomo e le sue grida d’aiuto, né lui né la bambina avevano ingerito acqua. Quest’ultima, secondo quanto riferito dal bagnino, si è mostrata tranquilla non appena è stata raggiunta.

L’intervento è stato definito dallo stesso Perazzini uno dei più impegnativi della sua carriera, in nove anni di servizio. Ha sottolineato che simili episodi sono rari, anche se la giornata era segnata dalla bandiera rossa, simbolo di condizioni potenzialmente pericolose, ma non di divieto assoluto di balneazione. Dal suo punto di vista, non si è trattato di eroismo ma solo dell’adempimento del proprio dovere, in linea con lo spirito della professione che richiede massima vigilanza, soprattutto in giornate particolarmente difficili come quella del 16 luglio.