Riccione boicotta Israele: approvato l’ordine del giorno, polemiche in aula

Il consiglio comunale di Riccione ha scelto una strada che farà discutere: approvato un ordine del giorno che impegna l’ente a boicottare i prodotti delle aziende israeliane e a invitare anche le società partecipate a fare lo stesso.

La sindaca Daniela Angelini ha spiegato così la decisione: «Sentiamo il dovere di agire in relazione al conflitto in Medio Oriente». Un gesto politico forte, che intreccia la vita amministrativa locale con la più complessa vicenda internazionale.

DANIELA ANGELINI – Sindaco del Comune di Riccione (Ph © Giorgio Salvatori) Riccione 25 agosto 2022

Le opposizioni non hanno votato contro ma si sono astenute, preferendo rimarcare che il Consiglio comunale dovrebbe occuparsi prima di tutto delle questioni locali.

Sul piano pratico, le implicazioni saranno circoscritte: riguarderanno soprattutto le farmacie comunali, che oggi distribuiscono prodotti della multinazionale israeliana Teva, e il Palariccione, che ospita congressi con partecipanti provenienti da Israele.

Un atto simbolico, dunque, ma che apre inevitabilmente un fronte politico e diplomatico. Riccione diventa così uno dei pochi comuni italiani ad aver scelto la via del boicottaggio, in un contesto che rischia di allargare la polemica ben oltre i confini cittadini.