Campo da calcio, piazzali trasformati in parcheggi, aree sportive e persino un palco di legno. Non sono nuove costruzioni in cemento, ma per il Comune di Riccione restano comunque opere abusive. È questo l’esito dei rilievi effettuati durante l’estate all’interno del camping Adria, dove gli uffici tecnici hanno calcolato più di 11.600 metri quadrati di aree irregolari.
Le contestazioni del Comune
Nel dettaglio, risultano non autorizzati:
- un campo da calcio per una superficie totale di 1.410 metri quadrati, diviso tra prato e terra battuta,
- un grande piazzale adibito a parcheggio da 4.500 metri quadrati con relative corsie di manovra,
- un parcheggio secondario in terra battuta di 3.800 metri quadrati,
- un’area sgambamento cani e un campo da beach volley,
- una zona pavimentata con barbecue,
- un palco di 24 metri quadrati.
Secondo gli uffici comunali, tutte queste sistemazioni costituiscono a pieno titolo interventi edilizi privi delle necessarie autorizzazioni.
La posizione della proprietà
La società titolare del campeggio, rappresentata da Monica Saielli, ha replicato sostenendo che non si tratti di abusi ma di semplici opere rientranti nell’edilizia libera, cioè quelle che non richiedono alcun permesso edilizio specifico. “Abbiamo già verificato con i nostri tecnici — ha spiegato Saielli — e riteniamo che siano interventi che non aumentano le superfici costruite o coperte, dunque non era necessario alcun titolo edilizio”.
Pur contestando le valutazioni del Comune, la proprietà del camping assicura però un atteggiamento collaborativo: “C’è da parte nostra disponibilità al confronto con gli uffici per spiegare le motivazioni e trovare la miglior soluzione”.
Nessun impatto sull’attività
Un punto su cui la direzione insiste è l’operatività della struttura. I rilievi amministrativi non hanno infatti comportato alcuna sospensione: il campeggio resta aperto fino al 5 ottobre, periodo in cui è ancora attiva la stagione turistica, sostenuta in particolare dalle prenotazioni di clientela straniera.
Oggi, 10 settembre 2025, la battaglia si sposta dunque dal lungomare agli uffici comunali: tra faldoni e misurazioni millimetriche, il futuro delle aree contestate del camping Adria si giocherà sul terreno di una sottile linea di confine tra ciò che è “edilizia libera” e ciò che, per il Comune, è abuso edilizio.