Riccione: Carabinieri interrompono sopraffazioni di una dipendente AUSL verso donna invalida.

arresto-manette-polizia-120717064309_bigRiccione: Carabinieri interrompono sopraffazioni di una dipendente AUSL verso donna invalida. 

Nella mattinata di lunedì 13 aprile 2015, i Carabinieri della Perla Verde, al culmine di una mirata attività investigativa, arrestavano per circonvenzione aggravata di persone incapaci C.R., 54enne residente a Rimini, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal GIP del Tribunale di Rimini su conforme richiesta della locale procura che ha condiviso le risultanze investigative dell’Arma.

I fatti, denunciati ai Carabinieri solo all’inizio dello scorso anno, andavano avanti dal dicembre 2001. In particolare la donna, 54enne di Riccione, invalida civile seguita dal Centro Salute Mentale di Riccione, in occasione della denuncia raccontava agli inquirenti dell’Arma che nel dicembre 2011 aveva ricevuto come lascito ereditario la somma contante di circa 60.000 euro, come compenso economico dalla vendita di un appartamento, versati su di un libretto postale acceso da lei qualche giorno prima.

L’invalida, già dal 2001, quando viveva ancora con la madre, veniva seguita dall’odierna indagata, anche solo per visite di cortesia, pertanto dopo la morte della madre, ella si affidava completamente all’infermeria ritenuta come una seconda madre, alla quale confidava tutti i suoi problemi compresa la vendita dell’appartamento. Pertanto dopo pochi giorni dal versamento sul proprio conto corrente, l’infermiera cominciava a chiedere, all’invalida donna, con insistenza un presto di denaro per la ristrutturazione di un casa vecchia, con la promessa di restituirglieli, ma senza per ciò fare alcuna dichiarazione scritta, in quanto, a suo dire, se qualcuno ne fosse venuto  a conoscenza lei avrebbe perso il posto di lavoro.  L’invalida, avendo acconsentito alla richiesta, con cadenza mensile si recava presso l’ufficio postale, accompagnata dall’infermiera, a prelevare il denaro da prestare sino a terminare, dopo circa un anno e mezzo, l’intero importo versato inizialmente, restando con soli 70 centesimi.  L’infermiera il denaro ricevuto lo depositava sul conto del figlio, poco più che ventenne, che per questi fatti veniva deferito in stato di libertà per il reato di riciclaggio. Nella mattinata odierna infatti venivano sequestrati dal conto corrente del figlio la somma residua di 800 euro ed un motociclo, nonché  un’autovettura intestata alla donna.

L’arrestata attualmente si trova agli arresti domiciliari a disposizione della locale Autorità Giudiziaria.