Kebab della Perla gestito da una famiglia turca, padre 64enne, figlio di 25 e mamma di 55 anni è stato posto sotto sequestro dai i militari della Compagnia di Riccione. La Procura inoltre ha fatto scattare le manette per i due uomini (sono agli arresti domiciliari) mentre per la donna ha disposto l’obbligo di firma alla polizia giudiziaria. Per tutti e tre il reato contestato in concorso è di sfruttamento del lavoro nero. Secondo quanto ricostruito i datori di lavoro controllavano i dipendenti anche da remoto con telecamere e dopo avergli sottratto il passaporto e i permessi di soggiorno, in diversi casi anche cellulari ed effetti personali, venivano costretti a turni di lavoro di oltre 15 ore, con una retribuzione minima. Pessime le condizioni in cui erano costretti ad alloggiare: alcuni lavoratoti venivano fatti dormire all’interno della rivendita di kebab: nello specifico, in un ripostiglio, sopra la cella frigorifera e, in un caso, persino all’interno dell’autovettura del datore di lavoro.
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