L’annuncio di ieri è che il Cocoricò chiuderà. Con questo provvedimento, molti sostengono che non riaprirà più. La decisione di fermare le danze per i 120 giorni in cui si registra più della metà del fatturato, se non verrà rivista porterà al fallimento dell’azienda. Tante, tantissime le persone che si sono mobilitate e hanno fatto sentire la propria voce tramite i social.
“Mia figlia Irene ha cominciato a frequentare il Cocoricò a sedici anni , proprio l’età che aveva il ragazzo morto la scorsa settimana, ma io la portavo e la andavo a riprendere tutte le sere che andava, vedevo come entrava e vedevo come usciva , non la mandavo allo sbaraglio di notte, e mi sciroppavo mezz’ora di macchina per portarla mezz’ora per tornare a casa mezz’ora per andarla a prendere e mezz’ora per tornare definitivamente a casa, e le davo oltre ai soldi del biglietto pochi euro per emergenza . Il ragazzino morto non solo ha speso 300 € per comprare la droga a casa sua, ne ha spesi altri per comprare altra droga la sera che è morto, è partito in treno da Pinarella di Cervia per venire a Riccione ( e treni per il ritorno non ce ne sono fino al mattino dopo)…….Oltretutto non era con i genitori in vacanza ma in casa di conoscenti, che si son ben preoccupati di mandare figlio e amico MINORENNI a oltre 50 km di distanza da soli….. Adesso i genitori lo piangeranno tutta la vita, si sono indignati perché il locale non è rimasto chiuso il giorno del funerale, chissà se si indigneranno per le 200 persone rimaste senza lavoro da un momento all’altro per colpa del gesto sconsiderato di un minorenne lasciato allo sbaraglio DA LORO non certo dalla discoteca.
Del resto sono anni che il Cocoricò si prende la colpa di tutto quello che succede a Riccione , si prenderà purtroppo anche questa, voglio però ribadire, se qualcuno non avesse ben capito che IO STO CON IL COCORICO’, LA MUSICA NON SI SPEGNE!!1
E per tutti quelli che non mi conoscono mi presento, sono Roberto Coppola, un piccolo imprenditore di Riccione di 56 anni che non beve, non fuma, non si droga e non va a ballare dal secolo scorso.
TOTALE SOLIDARIETA’ A Fabrizio DeMeis, un romantico Don Chisciotte che vorrebbe combattere una battaglia contro mulini a vento invincibili , con l’aggravante, imperdonabile in italia, di usare i propri soldi, non quelli degli altri !!!!!”
Sara Ferranti
Fonte: PROFILO PUBBLICO FACE DI ROBERTO COPPOLA