NIENTE tricolore in testa nel giorno del ritorno sui banchi. Ma all’istituto Alberti il primo giorno di scuola ha comunque un sapore speciale. C’è da festeggiare il campione Enea Bastianini e nei corridoi della scuola corre il brivido della grande impresa. Proprio lì il pilotino di Rivazzurra, vincitore dell’ultimo Gran Premio di Misano in Moto3, magari non avrebbe voluto tornare così in fretta.
Meglio la moto dei libri?
«Questo è poco ma sicuro. Diciamo che non sono un talento a scuola. Comunque cerco di dare il massimo anche in aula, anche se non riesco a stare troppo a lungo seduto sulla sedia. Infatti sto spesso in piedi e mi prendo anche qualche sgridata».
Compagni e professori sono i suoi primi tifosi?
«Mi seguono spesso e in tanti domenica sono venuti a Misano. Tra gli amici ci sono quelli più appassionati che non si perdono un Gran Premio. Loro tifano proprio. Altri meno ma quando c’è da festeggiare un traguardo non si tira indietro nessuno. Neanche i professori e tanto meno il preside».
Dicevamo, ritorno sui banchi tra i festeggiamenti. Ma per l’occasione niente bandiera dell’Italia sui capelli?
«No i capelli li ho lavati subito dopo la gara. Avevo quel colore appiccicato da tutte le parti. Ma il biondo è rimasto e con quel colore mi sono presentato in classe».
I compagni applaudono, mamma e papà non stanno più nella pelle, proprio come lo zio.
«Grandi emozioni per tutti. Poi a Misano è stato tutto speciale. Diciamo che ho scelto la domenica giusta per ottenere la prima vittoria. Ma, guarda, me lo sentivo già dalla sera prima che sarebbe andata a finire così. Ero tranquillo e concentrato».
E la fidanzata?
«Non ce l’ho più da qualche mese. Ho capito che io sto meglio single, non c’è niente da fare».
Le sembra ancora tutto un sogno?
«Mi sto riprendendo pian piano. Ma ancora mi sento un po’ sulle nuvole. C’erano tutti a vedermi a due passi da casa. La mamma? Non sarebbe mai potuta mancare».
L’inizio della scuola aiuta a ritornare alla realtà?
«Bisogna ricominciare a studiare, ma le ore da trascorrere in pista sono tante. Vorrà dire che darò più spazio alla moto che alla scuola. Senza esagerare, però, e sperando che i prof siano comprensivi…».
Alla prossima vittoria?
«Mancano cinque gare e il primo in classifica non è poi così lontano. Io, intanto, continuo a dare gas».
Fonte: RESTO DEL CARLINO