Il cambiamento climatico sta modificando i cicli biologici degli insetti vettori, portando rischi sanitari un tempo confinati alla sola stagione estiva anche nei mesi più freddi. È questo l’allarme lanciato da Riccione, dove è in corso il congresso nazionale della Società Italiana di Medicina Trasfusionale e Immunoematologia (SIMT). Al centro del dibattito vi è la diffusione delle arbovirosi, ovvero le malattie trasmesse attraverso la puntura di zanzare che, complici le temperature anomale, riescono ormai a sopravvivere anche durante l’inverno.
La situazione in Emilia-Romagna è stata analizzata da Massimo Crapis, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale di Ferrara. Il primario ha evidenziato come patologie quali West Nile, Dengue, Chikungunya e virus Toscana non siano più fenomeni esclusivamente estivi. La persistenza dei vettori, favorita dal riscaldamento globale, estende la finestra temporale del contagio, richiedendo una vigilanza sanitaria costante durante tutto l’anno.
Particolare attenzione è stata dedicata all’andamento della Chikungunya, che quest’anno ha fatto registrare un picco di casi, inclusi diversi episodi autoctoni proprio in territorio emiliano-romagnolo. Crapis ha descritto il quadro clinico di questa infezione, spiegando che il nome stesso della malattia, di origine africana, significa letteralmente “febbre spacca-ossa”, a indicare i dolori scheletrici estremamente intensi che accompagnano la febbre alta.
Nonostante il quadro in evoluzione, dal congresso arriva un invito a evitare allarmismi ingiustificati, puntando invece sulla prevenzione. Gli esperti concordano sulla necessità di implementare disinfestazioni periodiche nelle aree sensibili e di mantenere alto il livello di monitoraggio sulla circolazione virale. L’appuntamento di Riccione rappresenta, in tal senso, un momento cruciale per la condivisione di strategie diagnostiche e cliniche tra professionisti, al fine di ottimizzare la gestione di queste infezioni emergenti.












