A Riccione, una giovane madre poco più che ventenne è riuscita a sfuggire a una situazione di violenza domestica, mettendo in salvo la sua bambina di un anno e mezzo. Il compagno, un 26enne originario di Rimini con precedenti penali, è stato arrestato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali aggravate.
La donna avrebbe subito per almeno due anni aggressioni fisiche e psicologiche, minacce di morte e violenze anche sulla figlia. L’ultimo episodio si è verificato mercoledì scorso nella camera di un residence a Riccione, dove la coppia risiedeva con la bambina. Durante una lite, l’uomo ha distrutto il cellulare della compagna, tagliato con le forbici i vestiti di entrambe e minacciato di ucciderle con un coltello di 20 centimetri. Ha poi afferrato la figlia per il collo e l’ha scaraventata sul letto, rischiando di causarle gravi lesioni, e ha costretto la compagna a inginocchiarsi per chiedergli scusa, minacciandola di morte.
Approfittando di un momento in cui l’uomo si era addormentato, la giovane è fuggita con la bambina in braccio, trovando rifugio in un negozio di viale Dante, dove il commerciante l’ha nascosta e ha allertato i carabinieri. Poco dopo, il 26enne, accortosi della fuga, si è lanciato dal balcone del residence e ha tentato di entrare nel negozio con la forza. L’intervento tempestivo dei carabinieri ha evitato il peggio: l’uomo è stato fermato all’ingresso del negozio e condotto in caserma, dove è stato arrestato su disposizione del PM Luca Bertuzzi. Durante la perquisizione della stanza del residence, i militari hanno sequestrato il coltello utilizzato per le minacce.
In caserma, la donna ha raccontato di essere stata picchiata per anni, anche durante la gravidanza, fino a sanguinare. Le aggressioni avvenivano ovunque, persino in auto e alla presenza della madre dell’uomo, che non interveniva. Anche la figlia subiva violenze: il 26enne la colpiva con schiaffi e sculacciate, considerandoli metodi educativi.
La madre e la bambina sono state trasportate all’ospedale di Rimini, dove i medici hanno riscontrato lividi sul volto e sul corpo, assegnando loro una prognosi di 10 giorni. Attualmente, sono al sicuro, mentre per il 26enne si sono aperte le porte del carcere di Pesaro.