Riccione, il consiglio comunale apre l’iter per l’incompatibilità di Renata Tosi: scontro aperto tra maggioranza e opposizione

Con 13 voti favorevoli, 8 contrari e 2 consiglieri non votanti, il consiglio comunale ha dato il via all’iter per accertare una possibile causa di incompatibilità nei confronti della consigliera Renata Tosi, già sindaca della città. Il provvedimento si basa sulla presenza di due procedimenti civili pendenti tra la stessa Tosi e il Comune, circostanza che – secondo la normativa sugli enti locali – può configurare un’incompatibilità a ricoprire la carica di consigliere comunale.

Secondo quanto spiegato dall’amministrazione, il Ministero dell’Interno ha escluso che le cause in questione rientrino tra quelle esonerate dalla normativa, poiché non deriverebbero dall’attività svolta in qualità di amministratrice, ma da responsabilità di natura personale.

Renata Tosi, ora all’opposizione, contesta duramente la legittimità del procedimento, sottolineando come le due azioni legali siano state promosse dall’attuale amministrazione comunale e firmate dalla sindaca in carica, Daniela Angelini. Un elemento che, secondo Tosi, solleva dubbi sull’imparzialità dell’intera vicenda e mette in discussione l’uso della norma per finalità politiche.

L’ex prima cittadina evidenzia il rischio che l’istituto dell’incompatibilità venga strumentalizzato per colpire esponenti della minoranza, attraverso contenziosi avviati ad hoc, prima ancora che i procedimenti entrino nel merito delle questioni sollevate.

Con l’approvazione della delibera, si apre ora una finestra di dieci giorni entro la quale la consigliera potrà presentare osservazioni o agire per rimuovere la causa che potrebbe portare alla sua decadenza dal ruolo. Il confronto si annuncia acceso, con ripercussioni che potrebbero incidere significativamente sugli equilibri politici del consiglio riccionese.

Lo scontro istituzionale assume così contorni sempre più marcati, in una fase politica già segnata da forti tensioni tra maggioranza e opposizione. La questione della legittimità del mandato si intreccia a doppio filo con una più ampia riflessione sul corretto uso degli strumenti giuridici nelle dinamiche politiche locali.