Riccione. Il riccionese che spiega ai cinesi come si fanno i fuochi d’artificio

Fuochi d'artificio sulla città di San Marino ph Goffredo Taddei.PRODURRE fuochi d’artificio italiani in Cina è come rubare il miele alle api. Ma Ivan Fonti c’è riuscito. Oggi, a soli 37 anni, produce fuochi che fanno il giro del mondo e portano impresso il suo nome. I suoi ‘botti’ hanno colorato ville e monumenti in giro per il mondo e l’anno prossimo illumineranno Las Vegas. «I fuochi d’artificio sono una miscela di elementi chimici. La mia ricetta è segreta e nemmeno i cinesi sono riusciti a copiarla».
Fonti, come le è venuto in mente di produrre fuochi d’artificio in Oriente?
«Ero ancora un ‘bambino’, quando a 27 anni, nel 2005, sono partito per la Cina»
Come l’hanno accolta?
«La diffidenza era tanta. Vogliono capire bene chi è lo straniero che vuole investire. Trattandosi poi di fuochi artificiali, non è stato semplice. Ci ho messo un paio di anni per capire come funzionavano le cose e arrivare a produrre nella prima azienda».
Ha aperto una fabbrica tutta sua?
«Il mondo del lavoro in Cina è diverso. Mi avvalgo di fabbriche locali nella città di Liu Yang, nella regione di Hunan dove c’è una lunga tradizione in questo settore. Qui la produzione impegna circa 50 dipendenti cinesi, ma i tecnici sono miei fiduciari, tutti italiani. Produciamo oltre 200 prodotti. La cosa curiosa è che il nostro prodotto è made in China, ma con garanzia italiana e una certificazione Iso 9001 che pochi possono vantare».
Un business scoppiettante.
«Prima viene la passione».
Quando ha iniziato?
«Da ragazzino. Ho studiato e già nel 2003 ho rilevato l’azienda di Dionigi, a Mondaino, nata nella metà dell’800. Così ho iniziato a fare spettacoli».
Quello a cui è più affezionato?
«L’assedio al Castello di Gradara, nei primi anni del Duemila. E’ il mio fiore all’occhiello. Ancor oggi è il più il più grande spettacolo piro musicale in un castello. Usammo 5mila chili di esplosivo. Fu l’inizio. Poi vennero San Leo, Rocca di Luna, tanti eventi in Italia, l’ultima Notte Rosa, mentre i miei prodotti sono stati utilizzati in spettacoli nel mondo».
Pensa più agli spettacoli o alla vendita?
«A entrambi. Per gli spettacoli sono sempre in giro, poi vengono i viaggi di affari. In ottobre andrò negli Stati Uniti a concordare una serie di eventi con una catena di hotel cinesi che inaugurerà nel 2016 a Las Vegas».
Tempo libero?
«Mai. Non faccio ferie da 10 anni. A volte lavoro 24 ore di fila».
Come si realizza uno show tra fuochi e musica?
«Uso un programma tridimensionale che mi permette di elaborare ogni istante. Poi tutto viene gestito da centraline elettroniche satellitari. Infine basta schiacciare un pulsante».
La fa semplice.
«Non lo è. L’importante è sbalordire».

Resto del Carlino