Riccione. Il TRC ”sfonda” Viale Ceccarini. Disagi per gli operatori

trcIL TRC trafigge il cuore di viale Ceccarini, sbarra gran parte del sottopassaggio e marcia dritto verso la stazione ferroviaria, annunciando la morte delle pregiatissime magnolie che da tanti decenni danno il nome all’omonimo viale. Sulle furie residenti e decine di operatori della zona, tra l’altro indignati per il fatto che nessuno si sia degnato di avvisare che l’intero tratto di strada, dal viale dei Mille alla stazione sarebbe stato cantierizzato, con la conseguente cancellazione di altre decine di posti d’auto. Quando ieri mattina i commercianti hanno aperto i negozi, hanno trovato gli operai che con i martelli pneumatici facevano i buchi lungo la strada fino al piazzale della stazione per conficcare le reti di protezione. In fase di chiusura anche il sottopassaggio di viale Ceccarini, dove da ora in poi si potrà passare, utilizzando solo lo scivolo più lungo che sbuca a monte sul lato del viale dei Mille. Ruspe e motoseghe sono già pronte a entrare in azione: i lavori dureranno sei mesi. Quanto basta a mandare in fibrillazione gli operatori. «Ci risiamo, come l’anno scorso il 6 ottobre il cantiere è ripreso senza alcun avviso – sbotta Carlo Ghilardi del Bones Wimmer – Ieri abbiamo avuto così quest’amara sorpresa. Qui sarà un disastro, ci saranno problemi anche con i parcheggi… E che biglietto da visita offriamo ai turisti ora con questo cantiere?». «E’ triste trovarsi in queste condizioni da un giorno all’altro, senza essere avvisati, ma che modo di fare è questo? – incalza Damiano Liggieri del Kalamaro piadinaro – Sono davvero allibito, ho tanta rabbia in corpo per questo atteggiamento». Sulla stessa onda Francesca Marcaccini del negozio di calzature Da Claudio. «C’è tanta amarezza – commentano alla copisteria De Pascale _– Così vengono meno altri parcheggi e noi ne pagheremo i disagi». Tutti sperano che non si ripetano scene dei mesi scorsi, con ambulanze e autobotti intralciate dagli spazi angusti. «Qui è una tristezza infinita – fa eco il parrucchiere Filippo Faccani –. Mi sento preso in giro, dal punto di vista morale sono sfinito. Mi chiedo perché non si salvino almeno quelle magnolie, vederle sparire mi fa male al cuore». «Mi sono svegliato a cantiere aperto, senza avviso – sbotta Marco Milella della vicina agenzia immobiliare – Qui è un disastro. Mi chiedo cosa penserà chi arriverà con il treno e vedrà questo macello, salvino almeno le magnolie, che si possono mettere nel parco al di là della strada!». Il Resto del Carlino