Riccione. La caduta della Tosi spegne i fuochi, salta il maxi spettacolo di Pasqua. L’amarezza di Ivan Fonti: «Difficile che il commissario lo finanzi»

«Un maxi spettacolo pirotecnico lungo 400 metri di spiaggia». Tutto molto bello, peccato «che non ci siano più le condizioni per farlo» dice con l’amaro in bocca Ivan Fonti, titolare dell’omonima pirotecnica. Potrebbe essere questa una delle prime conseguenze della caduta della giunta e dell’arrivo del commissario prefettizio. Usiamo il condizionale perché «devo ancora recarmi dal commissario – spiega Fonti – per illustrare il progetto e quanto era stato in precedenza concordato con l’amministrazione nella persona del sindaco. Purtroppo non si era ancora arrivati a mettere tutto nero su bianco anche se dopo gli incontri fatti, era una questione di semplici particolari».
Tradotto, l’amministrazione comunale non aveva ancora finanziato con una delibera lo spettacolo. Dettaglio fondamentale visto che il commissario prefettizio ha tutte le facoltà per dare seguito ai progetti in essere, ma non può certo prendersi la responsabilità di scelte prettamente politiche. Ovvero diventa improbabile che venga oggi finanziato un evento, quindi un soggetto privato, senza procedure di evidenza pubblica o bando.
«Era tutto pronto e c’erano anche delegazioni pronte ad arrivare dalla Cina. Si sarebbe trattato di replicare il campionato internazionale che lo scorso anno si tenne sulla spiaggia del Marano in una due giorni spettacolare con delegazioni e società arrivate da vari paesi». Secondo Fonti era tutto deciso. «Ripeto, mancavano solo i dettagli e la macchina era già avviata. Oggi mi spiace dovere rispondere agli albergatori che mi chiamano e mi chiedono quando si terrà l’evento, spiegando che che non credo sia realizzabile».
Se un anno fa il campionato si era tenuto in estate con un’anteprima a Pasqua, quest’anno «avremmo concentrato il campionato nel weekend pasquale con le sfide tra paesi il sabato e la domenica, tenendosi il giorno si Pasquetta come alternativa nel caso di brutto tempo». Il Resto del Carlino