«POSSIAMO avere il Trc operativo per la prossima stagione, pagando sette milioni di euro in meno». Lo dice con il sorriso sulle labbra, il sindaco Renata Tosi. E non sta scherzando. La perizia affidata all’ingegnere Henry Del Greco, funzionario del ministero dei Trasporti, «ha detto una cosa chiara: è possibile modificare il progetto facendo scendere a livello stradale il mezzo fin dalla zona Ambio, e gestendo con semafori intelligenti le intersezioni in occasione dei sottopassi di via La Spezia, via Verdi e al porto. Risparmieremmo circa 7 milioni di euro». Dal ‘No Trc’, sindaco e giunta sono passati «al miglior Trc per Riccione». La perizia del consulente sarà portata nella riunione del tavolo di coordinamento del metrò il 7 ottobre. «In passato la nostra proposta di modifica venne cestinata – ricorda la Tosi -, perché ritenuta una variante essenziale».
Cosa è cambiato da allora? «La perizia dell’ingegnere Del Greco, professionalità obiettivamente riconosciuta, spiega che sono rispettati i criteri fondamentali dell’opera». Nella perizia, si parte da un assunto: il Trc non è altro che un autobus che può circolare anche in sede stradale. Detto questo, con l’utilizzo di tecnologie esistenti e satellitari per la gestione dei flussi di traffico, «si potrebbero includere varianti di linea in sede promiscua mantenendo sostanzialmente inalterati i tempi di percorrenza tra le due stazioni». Per evitare di ritrovarsi davanti al muro del Pd, il sindaco Tosi, cerca di togliersi gli abiti del politico. «Resettiamo quanto è stato. Am ha un ruolo tecnico ed è quello che le chiedo di fare: valutare la variante». Ma se a nord del Marano nessuno dovesse sentirci, «incontreremo il ministro Delrio». Intanto, il primo avvertimento alla Tosi arriva dai sindaci di Morciano, Verucchio e Poggio Torriana. «Il milione e 500mila euro di danni per i ritardi del Trc, messi in bilancio da Am, non li paghiamo noi, ma chi ne è responsabile».
Resto del Carlino
