Riccione. La Tosi scalda le ruspe: Demoliamo le colonie’ Il sindaco pronto ad aiutare i privati nell’abbattimento delle strutture non vincolate

tosiPER EVITARE che le ex colonie si trasformino in covi di persone indesiderate con situazioni di pericolo, a Riccione si prepara un piano B’ con ruspe antidegrado. In accordo con i proprietari, si medita di demolire le strutture fatiscenti, non vincolate, destinate a smantellamento e ricostruzione. A parlarne venerdì sera all’hotel Beaurivage, durante l’assemblea indetta dal Comitato Progetto Marano (presenti 200 operatori e residenti), è stato il sindaco Renata Tosi, che ha anche anticipato altri interventi e iniziative di riqualificazione. Non senza tralasciare il tema bollente del ballo in spiaggia. «Siamo stati convocati dal prefetto, che ha un’alta attenzione sul Marano. Si lavora in squadra per non creare nidi di persone scomode premette . Mi hanno chiesto di fare ordinanze e verifiche. Io intanto ho detto che allo studio dei nostri uffici tecnici c’è pure una «soluzione B». Quella che consente ai privati di delineare uno stato dei fatti degli immobili, certificato dal Comune, e di congelare la consistenza immobiliare, per poi procedere con la demolizione. Mi riferisco alle colonie senza vincolo, Serenella, Casa del Bimbo, Pio XII e Savioli. Pur di procedere, siamo disposti a sostener in parte i costi di pulizia». Su Futurismo annuncia: «Numeri, opportunità e investimenti previsti otto anni fa sono fuori mercato. Il progetto che comprende anche la colonia Savioli è naufragato. Sto sollecitando la proprietà, per sboccare almeno la Reggiana e l’Adriatica». ALTRO tema scottante è la balneazione e l’analisi delle acque all’altezza del Rio Marano. La prima cittadina anticipa che «in accordo con Hera, al posto del sensore meccanico molto sensibile anche di fronte a lievi precipitazioni, ci sarà una persona che verificherà gli sforamenti di acque promiscue in mare, dando eventualmente il via al divieto di balneazione. Entro la primavera del 2017, intanto, a sud del depuratore si costruirà una vasca di laminazione interrata per le acque di prima pioggia. Bisognerà intervenire anche sui tratti di rete non ben separata, dove l’acqua bianca entra nella nera e viceversa, nonché su alcuni fabbricati nuovi o ristrutturati non allacciati correttamente. Intanto «sono state strette collaborazioni con Coriano, Montescudo e San Marino che scaricano impunemente nel Marano». Ai residenti che reclamano pulizia per le strade il sindaco fa sapere che si doterà di una sua squadra di pulizia indipendente da Hera. Infine la questione dei locali da ballo sollevata dal presidente del comitato Sergio Pioggia e dai vertici di Cna e Confesrcenti, timorosi che la virata repentina con la musica spenta all’una di notte e l’esodo verso la collina, possa avere ripercussioni negative sulle attività del Marano