IL TRC nelle case degli italiani, all’ora del tg. L’impatto nelle coscienze in milioni di persone che vivono nel Belpaese, è garantito. Il cemento, gli alberi svaniti, le proteste dei residenti in viale Portovenere ‘murati’ in casa, spesso impossibilitati a uscire con la propria auto, sono stati ripresi dalle telecamere del Tg5 di Canale 5. L’inviato Gianluigi Armaroli e il resto della troupe sono arrivati ieri mattina a Riccione. Il cameraman si è messo al lavoro e ha ripreso anche le testimonianze di chi subisce gli effetti del cantiere ormai da molti mesi, senza sapere con certezza quando finiranno i lavori. Davanti alle telecamere è finita anche Renata Tosi, che per una mattina ha chiuso l’agenda degli appuntamenti ed è piombata sul cantiere del Trc. Attesa in ospedale per l’inaugurazione del reparto di medicina, la Tosi ha chiesto al vicesindaco Luciano Tirincanti di sostituirla al ‘Ceccarini’.
LIBERA così da impegni, il sindaco di Riccione si è fatta riprendere a fianco della rete arancione che delimitata l’area dei lavori del Trc, ed ha raccontato al sua verità. Non solo, il primo cittadino ha anche lanciato la personale ‘marcia’ su Roma spiegando che la prossima settimana partirà da Riccione per arrivare nella capitale e chiedere un incontro al ministro alle Infrastrutture Graziano Delrio. Una richiesta di incontro anticipata da un servizio del Tg5 che arriverà nelle case di tutti gli italiani. Questo l’obiettivo del municipio riccionese: far vedere a milioni di persone cosa sta accadendo, e di conseguenza far giudicare a chi non ha preconcetti sul metrò di costa, cosa comporta il Trc per la città. «Oggi il re è nudo», ripete il primo cittadino. In altre parole per Renata Tosi sono caduti i baluardi concettuali che fino a oggi hanno decretato la bocciatura della ‘sua’ variante al progetto.
«TUTTO quello che stanno facendo – ribadisce il sindaco –, il cemento e i ponti vengono realizzati per un semplice filobus, ne più ne meno di quelli che siamo abituati a vedere. E trattandosi di un filobus, a maggior ragione potrebbe circolare su strada, in corsia protetta, come abbiamo proposto noi da molto tempo. A questo Trc, tutt’altro che una metropolitana, dovrebbero cambiargli nome e chiamarlo Tfc, ovvero Trasporto filoviario costiero».
Resto del Carlino