Riccione. «L’ho colpito per difendermi, mi costringeva a prostituirmi». La 45enne ha raccontato di esserestata vittima di pestaggi quasi quotidiani da parte dell’uomo Interrogata la donna che ha accoltellato il compagno

«NON VOLEVO ucciderlo, ma soltanto difendermi». Piange, mentre racconta davanti al giudice la sua vita quotidiana fatta di violenza psicologica e pestaggi, a cui la sottoponeva il compagno che, dice, era arrivato al punto da costringerla a prostituirsi. E’ stata interrogata ieri dal gip, Sabrina Descrovi, la 45enne che la sera di Natale ha accoltellato il convivente, Attila Hanzi, romeno, ora ricoverato con 45 giorni di prognosi. LA DONNA, difesa dall’avvocato Luca Campana, era stata arrestata dai carabinieri di Riccione, chiamati dai vicini di casa che li avevano sentiti litigare in modo più violento del solito. «Venite, si stanno ammazzando» avevano detto al telefono, e quando i militari erano arrivati al residence di Coriano dove la coppia vive, avevano trovato lui in un lago di sangue, colpito da due coltellate. Lei invece era come inebetita e mormorava frasi senza senso. Le condizioni del giovane, 33 anni, sembravano inizialmente gravissime, ma una volta giunto in ospedale i medici avevano accertato che non era in pericolo di vita. Ieri, Sabrina ha giurato tra le lacrime che non aveva nessuna intenzione di ucciderlo. Voleva soltanto difendersi. La sua vita, ha detto, era un inferno. Quel ragazzo si era rivelato un violento a cui i soldi non bastavano mai, e soprattutto la sottoponeva quasi quotidianamente a violenti pestaggi. Quella sera c’era stato l’ennesimo litigio, alla presenza del fratello più giovane del romeno, arrivato a Rimini per le vacanza di Natale. Attila se n’era andato sbattendo la porta, ma quando era rientrato era più arrabbiato di prima. L’aveva afferrata per i capelli e cominciato a colpirla con schiaffi e calci. Lei rammenta solo di avere afferrato il coltello per difendersi da quello che credeva sarebbe stato l’ennesimo pestaggio. Ha colpito senza quasi rendersene conto. Sabrina ha raccontato anche di come il compagno l’avesse di fatto costretta a prostituirsi, una vita che lei non voleva più fare, ma era talmente succube e spaventata da lui che non riusciva a venirne fuori. Anche e soprattutto a causa del suo passato difficile e turbolento che l’aveva fatta precipitare nel tunnel della droga. Quando ne era venuta fuori, aveva incontrato Attila, e se n’era innamorata, ma qualche mese fa, disperata, aveva deciso di denuncialo. Una versione, la sua, che andrà verificata, nel frattempo il giudice ha convalidato l’arresto per tentato omicidio, e disposto che la donna resti rinchiusa nel carcere femminile di Forlì. Il Resto del Carlino